L’iter è avviato. La prima parte di Palazzo d’Avalos che tornerà all’antico splendore sarà la facciata principale. L’ultima volta fu restaurata agli inizi degli anni Novanta. Aggiudicato nei giorni scorsi l’appalto «del primo intervento per il restauro della facciata principale, per cui il Comune è assegnatario di un finanziamento Pnrr nell’ambito della misura di Rigenerazione urbana per un importo di 800mila euro, i cui lavori saranno avviati nei tempi previsti dalla programmazione. La scelta condivisa di destinare il primo finanziamento al restauro della facciata è finalizzata innanzitutto a restituire alla città una delle cartoline più significative del centro storico», annunciano in un comunicato il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e l’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta.
Lunedì 3 luglio la visita istituzionale a Vasto della soprintendente all’archeologia, alle belle arti e al paesaggio dell’Abruzzo, Cristina Collettini, e dell’architetto Emanuela Criber, funzionario responsabile di zona, si è concluso con la firma dell’accordo approvato all’unanimità in Consiglio comunale lo scorso 19 giugno. L’intesa suggella la gestione condivisa degli intenti per l’attuazione degli interventi finanziati per il recupero del Palazzo d’Avalos di Vasto”. All’incontro ha partecipato anche Stefano Monteferrante, dirigente del servizio Politiche culturali del municipio.
«In capo alla Soprintendenza – spiega la nota del Comune – due finanziamenti stanziati dal ministero della Cultura, il primo sul piano strategico Grandi progetti beni culturali per un importo di 2.800.000 euro, il secondo sulla legge di bilancio 2015 – programmazione triennale 2022-2024 finanziata ai sensi della legge numero 190 del 23 dicembre 2014, per un ulteriore importo finanziato complessivo di 7.540.000 euro. Responsabile unico del procedimento per la Soprintendenza è l’architetto Emanuela Criber, con il supporto del gruppo interno di tecnici, gli architetti Roberto Orsatti e Aldo Giorgio Pezzi, la dottoressa Eliseba De Leonardis e l’archeologa Amalia Faustoferri. Obiettivo principale degli stanziamenti del ministero della Cultura è quello intervenire integralmente sul bene attraverso lavori di recupero e restauro e una revisione complessiva e innovativa della progettualità culturale. Saranno recuperate nuove stanze mai aperte al pubblico del quarto nord-est per ripristinare la circolarità dei percorsi museali, ma saranno al contempo attuate tutte le azioni affinché il polo culturale vastese possa elevare i propri standard di qualità, anche guardando al futuro con forti operazioni di marketing e compartecipazione degli stakeholders pubblici e privati che vorranno e potranno investire su un patrimonio rinnovato, innovativo, tecnologicamente avanzato e dinamico».
«Prima visita istituzionale a Vasto in questo anno di attività sul territorio, ho scoperto – racconta Collettini – un luogo che è realmente espressione del significato di patrimonio culturale, dalla straordinaria ricchezza paesaggistica, città di testa della Costa dei Trabocchi, al suo patrimonio archeologico visibile e invisibile, fino al notevole patrimonio architettonico stratificato nel tempo. Il Palazzo d’Avalos è un monumento straordinario che necessita di ogni attenzione per mettere a terra gli interventi programmati, per questo ho messo a disposizione una squadra ampia di tecnici che lavoreranno al progetto».