I metalmeccanici incrociano le braccia, ma l’Ugl si tira fuori: «Sciopero strumentale, c’è ripresa»

Il 7 e il 10 luglio i lavoratori del settore metalmeccanico sciopereranno, ma la protesta fa registrare il dissenso dell’Ugl. Lo sciopero è stato proclamato Fim, Fiom e Uilm «per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti per la transizione sostenibile e per risolvere le crisi aperte».
Le citate organizzazioni sindacali chiedono – tra i vari punti sollevati – l’apertura di tavoli sul settore, una riforma degli ammortizzatori sociali e un confronto sulle risorse del Pnrr per sostenere il comparto metalmeccanico. I lavoratori incroceranno le braccia nelle ultime 4 ore di ogni turno.

La Denso di San Salvo

A San Salvo, lunedì 10 luglio alle 10.30, è previsto un presidio davanti al Comune per «per sostenere le lavoratrici e i lavoratori a rivendicare un futuro per le aziende in crisi». Alcuni dei motivi dello sciopero qui sono ben conosciuti, basti pensare all’incertezza sugli investimenti alla Denso per la produzione dell’auto elettrica.

Dalle due giornate di mobilitazione si dissocia l’Ugl Metalmeccanici che non ha proclamato lo sciopero tra i propri iscritti. «A differenza delle altre sigle – spiega il segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera – intravediamo una sensibile ripresa dei mercati, delle industrie e del mondo del lavoro tutto. C’è bisogno, in questo momento, di contribuire alla crescita e di rafforzare i trend positivi. Non per questo rinunceremo a chiedere al Governo con forza, qualora fosse necessario, di rendere strutturale la manovra del taglio del cuneo fiscale, ma non contesteremo in maniera pregiudiziale e strumentale chi con i fatti e con il confronto con le parti sociali sta provando a migliorare le condizioni dei lavoratori».

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