Otto anni dopo il commissariamento, il Civeta ritrova una governance del territorio. È stato nominato durante l’assemblea dei soci di questo pomeriggio il primo consiglio d’amministrazione della società nata dall’ormai fu consorzio pubblico.
Alla riunione hanno preso parte – oltre al commissario Dario Ciamponi – i sindaci di Casalbordino (Filippo Marinucci), Cupello (Graziana Di Florio), Monteodorisio (Catia Di Fabio), Pollutri (Nicola Di Carlo), San Salvo (Emanuela De Nicolis), Scerni (Daniele Carlucci), Vasto (Francesco Menna) e Villalfonsina (Mimmo Budano) e il commissario straordinario della Comunità montana “Montagna Sangro-Vastese Nicoletta Bracalante, da poco nominata al posto di Arturo Scopino.
No amministratore unico, sì CdA
Tramontata l’ipotesi dell’amministratore unico, i sindaci hanno espresso i propri rappresentanti. L’accordo prevede un tetto massimo di spesa annuale per tutto il CdA di 65mila euro; non saranno previsti rimborsi spesa. Questo è stato uno dei punti più dibattuti nel recente passato, memori della situazione che portò al commissariamento.
Questi i nomi dei componenti del CdA espressi dai vari Comuni:
Vasto: Paola Valentini, commercialista
San Salvo: Angiolino Chiacchia, architetto ed ex vicesindaco con delega all’Ambiente
Cupello: Giuseppe Silvestri, ex amministratore unico di Autolinee Cerella e presidente Virtus Cupello
Casalbordino: Maria Teresa Santini, avvocato
Scerni: Domenico Giuliani, ex amministratore comunale, funzionario della Regione, esperto in materie climatiche e ambientali
Il sindaco di Villalfonsina, Mimmo Budano, si è astenuto dal voto, mentre il commissario delle Comunità montane non ha espresso nomi. Il primo cittadino di Casalbordino, Filippo Marinucci è stato eletto presidente dell’assemblea dei soci.
Ecoristoro per Monteodorisio
Uno degli accordi fondamentali raggiunti oggi riguarda l’ecoristoro per Monteodorisio. Il centro abitato è quello più esposto ai cattivi odori provenienti soprattutto d’estate dal processo di compostaggio. Ora, il paese avrà un ristoro economico per i disagi patiti: un risultato fondamentale per il Comune, tra i motivi delle proteste dei quattro sindaci dissidenti. Per il sindaco Catia Di Fabio è una vera e propria conquista, dopo anni di tentativi in tale direzione (basti ricordare le immagini del centro abitato invaso dal fumo durante gli incendi del 2019).