Il consigliere di opposizione, Fabio Travaglini, ha presentato un’interpellanza al sindaco di San Salvo Emanuela De Nicolis inviata per conoscenza anche all’Ater Lanciano, alla Asl Lanciano Vasto Chieti e al comando dei carabinieri della città.
L’interpellanza riguarda la situazione di degrado che da tempo coinvolge una palazzina Ater di corso Garibaldi, in particolar modo un appartamento al terzo piano dove umidità e infiltrazioni e deterioramento generale rendono pessime le condizioni di vita all’interno. Uno degli inquilini è precarie condizioni di salute: è un malato oncologico in fase terminale e si è aggravato negli ultimi mesi.
L’Ater pare abbia attivato l’iter per la ristrutturazione, ma è in attesa di un trasferimento temporaneo in un immobile idoneo degli assegnatari che sarà a carico del Comune. Da mesi, però, l’assegnazione non viene disposta dal Comune e la famiglia è costretta a vivere in condizioni di assoluto disagio.
Per questo motivo Travaglini interpella il sindaco «per sapere cosa ha fatto il Comune dopo la segnalazione del sottoscritto e i motivi per i quali da allora (inizi di marzo) non si è provveduto al trasferimento dei suddetti, atteso, peraltro, che uno degli assegnatari è malato oncologico, oggi in fase terminale, aggravatosi proprio in questi ultimi quattro mesi».
Come detto, il documento è stato inoltrato anche ad altre autorità competenti, «affinché – spiega Travaglini – vengano verificate eventuali responsabilità omissive, tanto più gravi in quanto si è in presenza di malato oncologico».
L’intervento di Azione Politica – Azione Politica (movimento facente parte della coalizione di Travaglini), parallelamente, ha annunciato che si impegnerà per migliorare la situazione degli inquilini con uomini, mezzi e materiali, «affinché quanto meno le pareti dell’immobile vengano pulite nelle parti più ammalorate e ripitturate» e lanciando una sottoscrizione di solidarietà «con una raccolta fondi da consegnare alla famiglia affinché il malato possa essere trasferito in luogo più idoneo che non contribuisca ad aggravare la sua già grave patologia oncologica».