I presupposti per una civile convivenza tra esigenze di turisti e residenti. Se ne discuterà nella prossima assemblea che si terrà il 28 giugno tra i rappresentanti dell’associazione Centro storico di Vasto, il sindaco Francesco Menna e alcuni membri dell’amministrazione comunale.
«Questa volta non è solo l’inquinamento acustico a catalizzare l’attenzione – spiega dall’associazione Concetta Russo – molteplici le problematiche emerse dall’ultima riunione: rispetto delle regole e delibere in corso, maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni dell’amministrazione, decoro urbano, viabilità, idonea programmazione delle aree destinate a parcheggi, tavolini e dehors in luogo pubblico; il tutto in vista di una convivenza civile e una ricreazione che lascia spazio alla creatività e al buon gusto nel rispetto dell’ambiente circostante».
«In particolare, è stata rilevata una scarsa vigilanza sulla distribuzione di bevande alcoliche e sul rispetto di orari destinati ad attività musicali, su pulizia, rumori, schiamazzi notturni nei periodi di maggior assembramento giovanile». Secondo l’associazione lo scarso decoro urbano si riscontra soprattutto nei vicoli prospicienti alle piazze «che andrebbero ulteriormente controllati dalle forze dell’ordine in difesa dei minori che spesso vi accedono».
Altra criticità rilevata è quella dell’uso di biciclette elettriche «senza l’uso di targhe né casco, che transitano ad alta velocità in zona Ztl sfiorando i pedoni.
Infine, la recente ordinanza che regolamenta le aree pedonali urbane [LEGGI]: «Oggetto di contestazione da parte di alcuni residenti e albergatori del centro storico anche l’ordinanza 175 del 4 giugno 2023 nella quale è prevista l’estensione dell’APU (Area pedonale urbana) 24 ore su 24 in diverse zone senza alcuna previsione del periodo di carico e scarico e in particolare, senza specificare dove sono ubicati i nuovi parcheggi riservati».
«Come più volte ribadito – conclude Russo – non si può affidare all’improvvisazione e al caso, o peggio ancora ad appetiti commerciali volti al “mero consumo dei luoghi”, il nostro prezioso patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico».