«Autonomia differenziata, in Consiglio la destra vota contro il Sud e le aree interne »

Sull’autonomia differenziata il Consiglio comunale di Vasto si divide. La maggioranza di centrosinistra presenta e vota un documento contro la riforma del governo Meloni, il centrodestra no e viene accusato di sostenere una legge che «creerebbe disparità e rischierebbe di spaccare il Paese facendoci tornare ad una Italia rinascimentale composta da diverse Regioni Stato senza un’idea di unità nazionale», si legge in una nota della coalizione che sostiene la Giunta Menna.

«Il disegno di legge sull’autonomia differenziata delle Regioni, fortemente voluto dalla Lega, altro non farebbe che aumentare il divario economico tra Nord e Sud Italia. È per questo che ieri, convintamente, abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo disegno di legge populista e impopolare e abbiamo votato favorevolmente alla risoluzione che impegna il Sindaco e la Giunta comunale a farsi promotori presso il governo, il Parlamento, la Conferenza Stato-Regioni, la Conferenza Stato-città e l’Anci del ritiro del disegno di legge, avviando al contempo una discussione sul tema», scrivono Pd, Futuro e sviluppo per Vasto, Avanti Vasto, Sinistra per Vasto, Filo Comune, Città virtuosa e Moderati per Vasto.

«Dispiace che il centrodestra locale non si sia unito con noi in questa battaglia che stravolgerebbe l’architettura istituzionale del Paese e la geografia dei poteri. Non è una questione di orientamento politico, di destra o di sinistra quindi, è una scelta che affonda le radici nell’antimeridionalismo, che lede il principio di solidarietà tra regioni. Una decisione che sembra più una toppa volta a nascondere l’incapacità del governo di farsi carico finalmente della Questione meridionale, che favorirebbe l’aumento di casi di malasanità, impoverirebbe i territori del Sud rendendoli plausibilmente dei luoghi di turistificazione selvaggia e coloniale, che frammenterebbe il nostro Paese, desiderato uno e così unificato dalle nostre madri e dai nostri padri costuenti. Avvertiamo un serio rischio di “centralismo regionale” e riteniamo che l’autonomia differenziata prevista dal governo finirà per accentuare non solo la distanza tra Nord e Sud, ma anche tra aree costiere e aree interne, tra città e piccoli comuni della montagna, perché non solo in Abruzzo ma in tutta l’Italia esistono tante differenze dal punto di vista economico e sociale, che abbiamo il dovere e l’onore di tutelare e salvaguardare.

Il documento presentato e che ha ricevuto il diniego della minoranza – affermano i consiglieri di maggioranza – impegna inoltre il sindaco e la giunta a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica degli articoli 116 e 117 della Costituzione prevedendo una limitazione alle Regioni di poter richiedere nuove competenze, con l’introduzione di una clausola di supremazia a tutela dell’unità giuridica ed economica della Repubblica oltre a sollecitare la definizione ed il finanziamento dei Lep (livelli essenziali di prestazione) e gli altri strumenti perequativi e di eliminazione delle attuali diseguaglianze a partire dai criteri per il riparto del fondo sanitario nazionale».

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