Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di consolidamento stradale in corso Trento e Trieste, nel tratto interessato dalla voragine nell’agosto 2018.
Dopo la rimozione dei dissuasori di traffico quasi un anno fa, poco prima delle Feste di settembre, seppur con un po’ di ritardo rispetto alla tabella di marcia, è arrivato il momento del secondo intervento, per un costo complessivo di 56mila euro, con apposita variazione di bilancio votata ad agosto scorso, ma con lavori affidati ad inizio 2023 alla ditta Di Biase di Lanciano.
Si procederà ad un intervento di bonifica e consolidamento delle sede stradale per una lunghezza di 40 metri e una larghezza di 10 metri corrispondente alla sede carrabile fino a raggiungere la profondità di posizionamento degli inclinometri di circa 60 cm. Sarà necessaria la demolizione parziale sede stradale, la preparazione di posa del nuovo pacchetto portante, l’installazione di geogriglia bidirezionale di rinforzo, la stesura della nuova pavimentazione in conglomerato bituminoso, il riadeguamento quote pozzetti esistenti, con sugellatura dei giunti per eliminare il problema delle infiltrazioni delle acque piovane nel sottosuolo ed infine l’ispezione ipogea del cunicolo fognario antico che corre longitudinalmente, in asse a corso Trento e Trieste, al fine di verificarne nuovamente l’integrità strutturale e funzionale e motivare la presenza dell’abbassamento centrale dell’inclinometro.
«Mentre da una parte con un palliativo si intende rafforzare superficialmente una piccola porzione del Corso che negli anni passati ha subito un pericoloso fenomeno di dissesto idrogeologico, nessun investimento sostanziale sul dissesto idraulico è stato finora inserito a bilancio, come richiedemmo con esplicito emendamento al bilancio 2022 per proseguire il lavoro fatto negli anni passati con l’Università e con un team di esperti. Verificheremo ora quali interventi saranno previsti nel bilancio 2023». Non tardano però ad arrivare le critiche di Rita Aruffo, consigliera comunale di minoranza di Lanciano per Tutti.
«Nella zona, tra l’altro, vista la sensibilità che ora l’amministrazione vuole mostrare sul rafforzamento superficiale dell’area per giustificare l’intervento, è stata abbondantemente tollerata in questi mesi la sosta selvaggia delle auto ad “appesantire”, oltre al doppio senso ristabilito, la zona che invece ora si ritiene necessario rinforzare, senza però ulteriori indagini nel sottosuolo – scrive in una nota -. Sul dissesto idrogeologico, altro tema sbandierato in campagna elettorale come il Parco Diocleziano, per ora nulla mentre rappresenta un’azione non più rinviabile: basti pensare a quanto avvenuto nelle settimane passate ma, anche su questo, non sembrano arrivare risposte né dalla regione né dal Pnrr. L’ amministrazione Paolini – conclude Aruffo – continua a muoversi in modo contraddittorio con il retrogusto di interventi raffazzonati, talvolta ad personam e che destano grandi perplessità».
Nel frattempo, così come disposto dall’ordinanza dello scorso 1° giugno pubblicata sul sito del Comune di Lanciano, ci saranno modifiche alla viabilità, necessarie per lo svolgimento dei lavori. Dalle 7 del 5 giugno fino alle 18 del 30 giugno, è previsto il divieto di accesso su corso Trento e Trieste nel tratto compreso tra via mons. Tesauri e via Salita della Posta, per chi impegna corso Trento e Trieste provenendo da piazza Plebiscito, con conseguente obbligo di svolta a destra verso piazza D’Amico.