Crac del Pescara, condanna a tre anni per Max Pincione

La Corte d’Appello de L’Aquila ha messo la parola fine al crac del Pescara Calcio avvenuto nel 2008 confermando i tre anni di reclusione chiesti per Massimiliano Pincione, l’imprenditore italoamericano, attuale presidente del Lanciano Calcio 1920 ed all’epoca, per un certo periodo alla guida del club adriatico. Il provvedimento penale gli è stato inflitto per aver distratto fondi dalle casse del club biancoazzurro, attraverso un bonifico effettuato in favore di una società inglese a lui riconducibile. Le motivazioni della sentenza saranno rese note nei prossimi mesi. Assolti per prescrizione sono stati invece i fratelli Gerardo e Francesco Soglia per i quali il collegio giudicante ha stabilito il non dover procedere. In primo grado erano stati entrambi condannati a due anni per bancarotta.

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