Un’unica gestione per le due riserve naturali vastesi: Punta Aderci e Marina di Vasto. A gestirle sarà la cooperativa Cogecstre in collaborazione con Wwf e Legambiente. La nuova gestione è stata ufficializzata stamattina in una conferenza a due passi dal mare, lungo la pista ciclabile che attraversa la Riserva Marina di Vasto, dalla vicesindaca, Licia Fioravante, dall’assessore all’Ambiente, Gabriele Barisano, insieme a Dante Caserta (vice presidente nazionale del Wwf), Antonio Nicoletti (responsabile nazionale aree protette di Legambiente), Alessia Felizzi e Claudio Giancaterino (cooperativa Cogestre), Giuseppe Di Marco (presidente di Legambiente Abruzzo), Giuseppe La Rana (vice presidente della Dmc Costiera dei Trabocchi), i funzionari comunali Luca Mastrangelo e Gisella La Palombara, la consigliera comunale Maria Molino, Gianluca Casciato (componente del comitato di gestione della Riserva di Punta Aderci) e Michele Bosco, presidente dell’associazione Terre di Punta Aderci, che raggruppa proprietari terrieri e residenti nell’area protetta e delle zone limitrofe.
L’amministrazione comunale punta a coniugare ambiente e turismo: «Dobbiamo dare una svolta alla Riserva Marina di Vasto», facendo convivere «tutela della biodiversità e grandi attrattive turistiche», precisa Barisano.
Dallo scorso primo giugno alla Cogecstre, che già gestisce Punta Aderci, è affidata anche la Riserva naturale Marina di Vasto: La Riserva di Punta Aderci compie 25 anni, rircorda Alessia Felizzi. La cooperativa non gestirà da sola i servizi, ma lo farà attraverso una rete di collaborazione intessuta con Wwf e Legambiente, «ma anche con Cai, Fai e Italia Nostra». Ci saranno un’aula didattica all’aperto e altri progetti:
Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente, guarda avanti: al Parco nazionale.
«Ci interessava – racconta Filomena Ricci – fare questo progetto di rete. Non aveva più senso andare avanti con gestioni separate nello stesso comune». Secondo Di Marco, «è arrivato il momento di iniziare a diventare sostenibili. Non è scritto da nessuna parte che nelle aree industriali non si vada a lavorare in bici». La Dmc farà la sua parte promuovendo «la partecipazione a convegni, fiere anche internazionali, mettendo a disposizione le proprie risorse umane e realizzando opere di digitalizzazione dei contenuti», assicura La Rana.
«La sfida va ben al di là della gestione», sottolinea Caserta, che promette «spirito di apertura e dialogo con tutti».
PROBLEMA CINGHIALI – L’amministrazione comunale – spieha Licia Fioravante – ha affitato all’esperto faunistico Fabio De Marinis l’incarico di redigere il piano triennale di gestione della fauna selvatica nelle riserve naturali. La relazione evidenzia una presenza di ungulati che causa un danno alla biodiversità è prevede una serie di misure per contenere i danni, anche per garantire l’incolumità delle persone, visto che la statale 16 passa nelle vicinanze delle due riserve. Ho parlato con la dottoressa Franzetti dell’Ispra (Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale, n.d.r.). Mi ha detto che i danni provocati dagli ungulati nella provincia di Chieti eguagliano, e in alcuni mesi superano, gli analoghi danni che si verificano nell’intera regione Toscana. Dobbiamo essere scrupolosi nella gestione del problema, che comporta una grande responsabilità, visto che alla presenza dei cinghiali è legata quella dei lupi, di cui i cinghiali sono le prede predilette. Sui lupi è in corso un’attività di monitoraggio, controllo e cattura. A breve l’esperto ci dirà come intervenire, se con la cattura o l’abbattimento». «Nello studio – aggiunge Barisano – vengono formulate delle proposte su cui gli enti competenti, Ispra e Regione Abruzzo, decideranno come si deve intervenire».