Gli alunni di San Buono riscoprono l’area archeologica di Fonte San Nicola

Gli alunni della scuola secondaria di primo grado di San Buono hanno partecipato alla giornata finale del progetto di service learning nell’area archeologica di località Fonte San Nicola, alle pendici di Monte Sorbo. I ragazzi hanno presentato alle famiglie e ai rappresentanti dell’amministrazione comunale il frutto delle ricerche svolte durante l’anno, facendo prima da “guide turistiche” nel sito e poi invitando i presenti a giocare insieme a una caccia al tesoro preparata per l’occasione, ovvero un gioco didattico a indovinelli sulle località del territorio.

Il progetto, coordinato dalla responsabile di Mina Giuseppina Bruno e dal coordinatore di classe Terenzio Zocchi rientra nel service learning che ha l’obiettivo di rendere un servizio alla comunità di appartenenza lavorando in classe su obiettivi di apprendimento legati al territorio e presentandoli alla comunità locale in un’ottica di valorizzazione.
Quest’anno il focus del lavoro si è concentrato sulla riscoperta e lo studio di un’area un po’ dimenticata del territorio del Vastese, il sito di Fonte San Nicola e del bosco che lo circonda. Attraverso l’analisi critica dei documenti, delle testimonianze, delle mappe e anche dei reperti materiali conservati nel Museo archeologico del Vastese (nel castello di Monteodorisio), i ragazzi hanno lavorato sulla storia del territorio dall’età antica e medievale all’età contemporanea e hanno prodotto delle sintesi. In classe ci si è anche soffermati sull’analisi delle forme naturali e del paesaggio, cioè le caratteristiche geologiche, della flora e della fauna dell’area naturalistica di Monte Sorbo.

A Fonte San Nicola negli anni ‘80 è stata individuata un’area sacra risalente nelle sue fasi principali al III-II sec. a.C., cioè al periodo della Guerra Sociale. Nel corso degli scavi sono stati individuati i resti di una struttura templare principale, poi un secondo sacello e due grossi scarichi votivi (cioè di ex voto dedicati alla divinità) che hanno restituito ceramiche, terrecotte, monete, bronzi, lucerne, cioè testimonianze materiali dell’artigianato e della religiosità del tempo. Con la cristianizzazione, sul tempio principale è stata sovrapposta una chiesetta, verosimilmente dedicata a San Nicola, di cui restano tracce delle fondazioni e delle modifiche successive. In età medievale, prima dell’abbandono, questo luogo sacro è gravitato sia su San Buono, che si andava sviluppando più a valle, sia sull’insediamento incastellato di Monte Sorbo, che tuttavia viene abbandonato dopo il XIV sec.

I ragazzi hanno ragionato su queste vicende e sulle altre emergenze architettoniche e naturali del territorio connettendole in un percorso di caccia al tesoro a indovinelli, che tocca sia i monumenti principali del centro storico (la chiesa di San Lorenzo, il Palazzo Caracciolo, la Fontana Vecchia), sia i luoghi simbolici del territorio, naturalistici (la grande quercia del Vallone dei Valloni), e architettonico-archeologici (la Pincera di località Maranna, il Convento di Sant’Antonio, Fonte San Nicola). 

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