Da aula del Consiglio comunale a stanza a porte chiuse. Ieri pomeriggio i giornalisti sono dovuti uscire dalla sala consiliare Vennitti del municipio di Vasto. Un cavillo regolamentare e gli appassionati richiami alla privacy di alcuni consiglieri hanno vietato al pubblico di assistere all’annunciata (con tanto di comunicato stampa) seduta della commissione di Vigilanza sul concorso per messi notificatori. Dove il «pubblico» era di due sole persone: gli unici giornalisti presenti.
LA SEDUTA – Il caso concorso, sollevato dall’opposizione, che ha chiesto la convocazione dell’organismo consiliare di vigilanza, prevede l’audizione del segretario comunale, Aldo D’Ambrosio, e del dirigente del Personale, Vincenzo Toma. Il primo è presente, il secondo no. Ha mandato una mail che il presidente della commissione, Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), legge in aula: il funzionario è assente per «problemi familiari». Presenti per la maggioranza Giuseppe Forte (Pd), Marino Artese (Pd), Alessandro La Verghetta (Futuro e sviluppo per Vasto), Giuseppe Napolitano (Moderati per Vasto), Nicola Di Stefano (Avanti Vasto), Francesco Del Viscio (Sinistra per Vasto) e Luigi Marcello (Città virtuosa). Quest’ultimo esce dall’aula al momento della verifica delle incompatibilità. Per l’opposizione ci sono Guido Giangiacomo (Fratelli d’Italia), Giuseppe Soria (Lega), Dina Carinci (Movimento 5 Stelle), Alessandra Cappa (Per Vasto) e Alessandra Notaro (La Buona Stagione).
La prima parte della riunione trascorre nella discussione sulla legittimità della presenza del pubblico. A sollevare la questione in apertura di dibattito è Francesco Del Viscio, che chiede al presidente della commissione, Vincenzo Suriani, se sia opportuna la seduta a porte aperte. Suriani risponde leggendo l’articolo 80 del regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale (ma la norma si presta a interpretazioni). Poi commenta affermando che, se non si fanno i nomi dei singoli candidati, a suo dire si può continuare e non ci sarebbero problemi legati alla privacy neanche nel parlare di dipendenti comunali. D’Ambrosio precisa che, nell’audizione, dovrà necessariamente fare dei nomi.
Suriani vuole mettere ai voti la decisione. Giangiacomo ipotizza che si possa procedere a porte aperte, salvo poi continuare in seduta riservata nel momento in cui la discussione dovesse spostarsi sui nomi.
«Non abbiamo nulla da nascondere», dichiara Forte. «Per me, qui dentro si possono fare i nomi di tutti, anche dei vincitori di concorso».
Negli interventi dell’opposizione emerge la volontà di chiudere le porte.
Si arriva alla conta: la maggioranza si astiene e la minoranza vota per la seduta a porte chiuse. I due giornalisti devono uscire dall’aula Vennitti. Nella prossima sessione l’audizione del dirigente Toma, di cui la Vigilanza ha acquisito una relazione relativa al concorso, e la verifica di eventuali incompatibilità tra i membri della commissione esaminatrice.
Oggi si prevedono comunicati ufficiali. Prima si chiudono le porte, poi si chiede la pubblicazione delle veline contenenti informazioni che gli autori hanno preventivamente filtrato a loro piacimento.