I valori cristiani, le antiche tradizioni e la musica: sono queste le parole chiave con cui potremmo brevemente riassumere i motivi comuni che il prossimo 3 giugno porteranno alla firma del gemellaggio tra le città di Macerata e Lanciano. Un’ unione che ha come obiettivo quello di promuovere reciproche politiche di cooperazione per lo sviluppo culturale, economico, sociale e democratico. Tra i promotori del gemellaggio c’è il presidente del consiglio comunale della città marchigiana Francesco Luciani «ringrazio il sindaco di Lanciano Filippo Paolini e tutta la città frentana per aver accolto positivamente la volontà di valorizzare e favorire uno scambio di esperienze sotto gli aspetti fieristici, culturali, religiosi e tradizionali che avvicinano Macerata e Lanciano».
Macerata, in occasione del 70° anniversario della consacrazione della città alla Madonna della Misericordia, ha voluto ricordare l’originario voto di consacrazione espresso dal Consiglio comunale nella seduta del 15 novembre 1952 a testimonianza del radicamento di valori cristiani e del forte desiderio di pace di tutta la comunità. A Lanciano, invece si è verificato il primo miracolo eucaristico che la chiesa cattolica ricordi e avvenne nell’VIII secolo nella chiesa di San Legonziano dei monaci basiliani. Per Lanciano, come per Macerata, la consacrazione a Maria ha contribuito nei secoli a consolidare i valori cristiani delle due città.
Inoltre, Lanciano e Macerata hanno nelle loro reciproche tradizioni un’alta vocazione fieristica in ambito agricolo. A Lanciano, da sessant’anni, si svolge la Fiera Nazionale dell’Agricoltura, il più importante evento del settore. Macerata vanta da 35 anni la Rassegna Agricola del Centro Italia (RACI), che ha rappresentato una vetrina di settore di valenza nazionale che si rivolge agli imprenditori e ai consumatori. I protagonisti della rassegna sono i settori dell’agroalimentare, della filiera corta agricola, dell’agricoltura biologica, delle fattorie didattiche, della zootecnia, della meccanizzazione agricola, del vivaismo.
Il 31 agosto, a Lanciano, si svolge ogni anno la Fiera di Sant’Egidio o Festa del Giocattolo – per via della presenza di bancarelle di giocattoli, oggettistica e utensili vari – durante la quale numerosi venditori ambulanti, eredi dei contadini e dei piccoli artigiani di un tempo, vendono piccoli manufatti destinati ai bambini, canestri, dolciumi, oggetti in terracotta come tegamini, salvadanai e le campanelle che hanno finito col diventare il vero simbolo di questa festa. A questo così particolare mercato, la tradizione ha consolidato l’uso di scambiarsi doni tra fidanzati o tra amici e nel tempo l’oggetto più diffuso, simbolo della festa e della città di Lanciano, è divenuta la campanella modellata in varie forme e diversi colori.
Ogni anno, in piazza della Libertà a Macerata, nei giorni 30 e 31 agosto, in occasione della festa del Santo Patrono San Giuliano ospitaliere, è presente la bancarella dei fischietti in terracotta, simbolo della manifestazione. Una tradizione che ha origine all’inizio del secolo scorso quando i bambini più poveri ricevevano in regalo dai nonni un fischietto, fatto con i resti della creta che avanzava dai lavori dei “cocciari”, dopo avere realizzato piatti, anfore e brocche da utilizzare in casa. Per anni il fischietto è stato il regalo che i nonni e i genitori facevano ai bambini in occasione della festa del patrono, un oggetto semplice ma dal grande valore affettivo.
Di recente inoltre, le scuole civiche di musica delle due città, la “Stefano Scodanibbio” di Macerata e la “Fedele Fenaroli” di Lanciano, hanno firmato un patto di collaborazione. La firma ufficiale tra le due città, ci sarà il 3 giugno, a Macerata alla presenza del Mastrogiurato, gli sbandieratori del gruppo “In Nomine Anxa” e con un concerto delle due scuole civiche.