Ha preso carriola, secchi e pale. Acqua e viveri raccolti insieme agli amici. Michelangelo Stampone, imprenditore edile di Vasto, ha dedicato il suo weekend a spalare il fango nella Romagna colpita dall’alluvione.
«Sono partito – racconta – venerdì notte e sono arrivato alle 7,30 a Faenza. Prima di partire mi ero registrato sull’app Volontari Sos. Arrivati nella piazza centrale, noi volontari siamo stati suddivisi in brigate. A ogni brigata è stata assegnata una zona della città. Alla mia brigata è stato chiesto di dare una mano in una zona che si trova vicino al fiume Lamone. Più della metà dei cittadini di Faenza ha bisogno di aiuto. Il fiume è straripato, a ridosso dei muri di cinta l’acqua ha raggiunto più di dieci metri. Ci sono zone in cui le ruspe non sono ancora arrivate. I piani terra sono stati tutti invasi dal fango, in certi punti anche i primi piani. Una persona mi detto ricordando i momenti peggiori dell’alluvione: “O morivo in acqua o sul tetto”. Abbiamo fatto una catena umana per svuotare una cantina ancora invasa da un metro di acqua e fango. Una volta liberata dall’acqua, sono arrivati gli addetti con le idrovore a terminare il lavoro. Sul ciglio della strada vengono accumulati i mobili ormai irrecuperabili. Sono quelli dei piani terra e, nelle zone in cui la piena ha raggiunto livelli più alti, anche quelli dei primi piani».
«Il popolo romagnolo – spiega Michelangelo – è ammirevole. Senza lamentarsi, tutti si danno da fare per tornare alla normalità. Si aiutano tra di loro. Per strada ci sono tanti ragazzi che portano ai volontari panini, acqua, ma ci sono anche banchetti in cui vengono forniti piatti di pasta. Sabato sera a Faenza c’è stata anche una festa in piazza cui hanno partecipato i soccorritori. Cosa mi ha spinto a partire? Il senso del dovere. Sono posti in cui già ero stato: a Faenza conosco molti produttori di ceramiche e molti rappresentanti delle aziende che vengono a Vasto. E poi ho mia sorella a Bologna. A dare una mano sono arrivati anche tanti tifosi di squadre di serie A come Milan, Roma e Bologna. Mentre lavori non senti la fatica, la stanchezza la senti solo a fine giornata», racconta Michelangelo, che ieri pomeriggio è ripartito per tornare a Vasto. Oggi la settimana lavorativa ricomincia. Carriola, secchi e pale li ha lasciati a Faenza. Saranno utili ad altri volontari.