Le sue caratteristiche sono assimilabili a un “Marina Resort”, per questo il porticciolo turistico di San Salvo ha titolo a ottenere la concessione di un tratto di spiaggia. A breve – dopo aver acquisito tutti i pareri necessari – sul litorale sansalvese ci sarà un nuovo ombreggio. Si tratta di quello che andrà in uso alla società Le Marinelle srl, gestore del porto, nell’ultimo tratto più a sud della spiaggia che fino all’anno scorso rappresentava l’ultima zona libera di quel settore.
L’argomento è stato trattato nel consiglio comunale di ieri sera all’interno del punto all’ordine del giorno sulla variante al piano demaniale marittimo, resasi necessaria per varie modifiche (tra le quali anche l’uso di due ex edicole e la ridefinizione dei confini tra demanio e proprietà comunale dopo i lavori sul lungomare). Un punto, questo, che non ha evitato di suscitare differenze di vedute tra maggioranza e opposizione soprattutto sulla rispondenza del porto ai criteri di un “Marina Resort”.
Tale tipologia di struttura prevede la possibilità per i turisti di pernottare all’interno di unità da diporto ormeggiate in uno specchio d’acqua attrezzato. Con il rispetto dei criteri previsti il porticciolo si qualificherebbe quindi come struttura ricettiva all’aperto che ha titolo a «ottenere, in via prioritaria […] la concessione di un tratto di spiaggia il più possibile vicino alle strutture stesse».
Nella variante al piano presentata dalla maggioranza di centrodestra si legge che «considerato che l’offerta dei servizi è tale da consentire il pernottamento in barca, tutto ciò implica che il Porto Turistico, ha, di fatto, allo stato attuale caratteristiche assimilabili al “Marina Resort”, così come riportato nella nota prodotta dalla Società Le Marinelle srl». Proprio questa nota è stata al centro della discussione perché, secondo i membri dell’opposizione – soprattutto Nichi Argirò, Antonio Boschetti e Fabio Travaglini – ci sarebbe bisogno del via libera del Demanio/Regione.
La variante è stata adottata grazie al voto della maggioranza, ora il documento sarà sottoposto al parere degli enti sovracomunali, poi dovrà essere approvato nuovamente dall’assise civica. Una volta superati questi passaggi, la nuova concessione sarà effettiva.