Sarà la Asl a far costruire le reti idriche, fognarie ed elettriche al servizio del nuovo ospedale di Vasto. Dopo settimane di polemiche, Comune e azienda sanitaria hanno raggiunto l’accordo sulle opere di urbanizzazione primaria da realizzare in contrada Pozzitello, al confine con San Salvo, dove sorgerà la struttura attesa da 24 anni per sostituire il vecchio San Pio da Pietrelcina: da quando, nel 1999, il Comune comprò i terreni dell’allora comprensorio Sigma-Siv. Oggi pomeriggio, nell’aula consiliare Vennitti, il confronto tra il sindaco, Francesco Menna, e il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, dopo le liti a distanza dei giorni scorsi. C’erano anche la sindaca e il vicesindaco di San Salvo, Emanuela De Nicolis ed Eugenio Spadano, diversi amministratori comunali e tecnici municipali, tra cui i dirigenti Alfonso Mercogliano e Luca Mastrangelo, il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl, Filippo Manci. Riunione in cui non sono mancati i contrasti sulla competenza a progettare e realizzare le reti di urbanizzazione. «Trovatemi una sola norma che dica che dobbiamo farle noi», ha detto Menna. Schael ha messo in guardia i presenti dal «rischio che, se non facciamo in tempo, questi fondi rientrino tra quelli non spesi» e vadano persi.
Ecco i commenti di Menna, Schael e De Nicolis a fine incontro:
Nelle scorse settimane lo scontro tra sindaco e direttore generale era stato aspro.
All’attacco di Menna aveva risposto Schael.
Intanto stamattina il Tavolo DM70 del ministero della Salute ha approvato la nuova rete ospedaliera abruzzese. Previsti «quattro ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese); quattro ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto); sei ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero) due presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa», si legge nella nota diramata dall’ufficio stampa. Inoltre la Regione dovrà «provvedere, entro 36 mesi, all’individuazione dei Dea (Dipartimenti di emergenza e accettazione, n.d.r.) di secondo livello».
L’assessora regionale alla sanità, Nicoletta Verì, sottolinea che «abbiamo difeso e motivato le scelte fatte. In un territorio come l’Abruzzo, che ha gli stessi residenti del Comune di Milano, non potevano applicarsi pedissequamente gli stessi parametri di una grande area metropolitana estesa qualche decina di chilometri quadrati, perché non sarebbe stato possibile garantire l’equità nell’accesso ai servizi per tutti i cittadini».