Avvelenamento a ridosso del Parco: morti 9 lupi, 5 grifoni e 2 corvi imperiali

Si aggrava il bilancio degli animali uccisi con il veleno nel territorio di Cocullo in un corridoio naturale tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale del Sirente-Velino.
A trovare le carcasse sono stati i volontari di Rewilding ApenninesSalviamo l’Orso che già alcuni giorni fa avevano rinvenuto le prime vittime. Il bilancio complessivo è di 9 lupi, 5 grifoni e 2 corvi imperiali morti molto probabilmente per bocconi avvelenati. Nel giro di una settimana è stato sterminato il branco di lupi che stanziava nella zona di Olmo di Bobbi, nota località di Cocullo.

La zona si trova a ridosso di due parchi e per gli allevatori della zona è previsto l’indennizzo dei danni provocati da lupo e orso. «Le cause della strage devono essere ancora certificate dall’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, dove sono state portate le carcasse degli animali morti, ma il rinvenimento nei giorni scorsi di alcuni bocconi intrisi di sostanze chimiche lascia pochi dubbi e apre scenari drammatici sul perché nel 2023 ci siano ancora persone legate ad attività arcaiche e vigliacche, persone che pensano di farsi giustizia da soli eliminando il “nemico”», spiega l’ente Parco (Pnalm).

Già dopo i primi ritrovamenti, i volontari e il personale del Parco temevano che il bilancio potesse salire, eventualità poi verificatasi.

«Abbiamo moltiplicato gli sforzi per la sensibilizzazione e la prevenzione e attivato il supporto determinante delle unità cinofile dei carabinieri forestali e del Parco, per questo non è più accettabile tollerare passivamente gli accadimenti ed è necessario che i Comuni, i proprietari dei pascoli e la Regione adottino provvedimenti che colpiscano duramente questi comportamenti illeciti e criminali. Occorre adottare norme che vietino ogni e qualunque attività nelle aree interessate dalla presenza di esche e bocconi avvelenati, replicando cioè la norma già vigente per le aree percorse dal fuoco. Solo così sarà possibile, anche grazie al contributo determinate della stragrande maggioranza di allevatori onesti, isolare i criminali che pensano di ricacciare la Regione verde d’Europa, portata a simbolo di convivenza tra uomo e grandi predatori, al medioevo culturale in cui i bocconi avvelenati erano lo strumento per eliminare componenti fondamentali degli habitat che tutti ci invidiano e che non possiamo certo perdere a causa di pochi delinquenti».

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