Ragazza colpita al viso da una bottiglia, la Vastese rischia di risarcire il danno

La Vastese calcio rischia di risarcire il danno alla giovane tifosa ferita da una bottiglia lanciata sugli spalti nel dopopartita di Vastese-Termoli. La giurisprudenza prevede infatti che la società ospitante sia responsabile della sicurezza non solo degli atleti, ma anche degli spettatori. Una responsabilità oggettiva per i fatti che accadono durante e dopo la partita e che prescinde da quella individuale di chi ha commesso il fatto.

Domenica scorsa la partita dei playout di serie D allo stadio Aragona è finita 1-2. Il verdetto del campo ha sancito la retrocessione della Vastese nel campionato regionale di Eccellenza e la salvezza del Termoli. Una quindicenne è stata colpita al volto da una bottiglia lanciata da mani ignote. Secondo la ricostruzione dei fatti operata dagli agenti, la ragazza stava scendendo la scalinata per dirigersi verso l’uscita, quando dall’esterno dello stadio qualcuno ha scagliato la bottiglia di vetro, che è rimbalzata su un gradone e l’ha presa in pieno sul volto. La paziente è arrivata al San Pio da Pietrelcina in codice giallo. Sul labbro aveva una profonda ferita, che le è stata suturata dai medici. Poi è stata dimessa con una prognosi di sette giorni.

La polizia indaga per risalire non solo al responsabile di questo fatto, ma anche per identificare, attraverso i video, gli autori dell’invasione di campo in cui è rimasto contuso anche il vicequestore aggiunto Fabio Capaldo, dirigente del Commissariasto di Vasto (leggi). Indipendentemente dalla responsabilità individuale, la normativa prevede una responsabilità oggettiva che ricade sulla società. La Vastese, che è assicurata, potrebbe quindi essere chiamata a risarcire il danno alla ragazza rimasta ferita.

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