La Banca di Credito Cooperativo Abruzzi e Molise archivia un 2022 molto positivo, con tutti i principali indicatori con il segno “più” e un utile di esercizio di 3 milioni 260mila euro. Il bilancio è stato approvato l’altro ieri, all’unanimità, dall’assemblea dei soci che, dopo tre anni, è tornata a riunirsi, nel teatro comunale di Atessa. A causa del Covid, infatti, il consuntivo era stato negli ultimi anni approvato in remoto, come previsto dai vari decreti emergenziali del Governo.
I dati confermano il trend in crescita della Banca con l’aumento dei volumi e della solidità patrimoniale. Alcuni numeri: i soci sono 4.043; i clienti oltre 22 mila; Cet1 capital ratio al 20,94 % (minimo regolamentare 4,5 %); Tier1 capital ratio al 20,94 % (minimo richiesto 6%); Total capital ratio al 20.94 % (minimo richiesto 8%); sofferenze nette 0,76%; cost income 65,9. La raccolta totale a a fine anno segnava 470 milioni di euro, con un +3,4%. Gli impieghi sono stati di 197 milioni.
«Il dato – spiega Fabrizio Di Marco, direttore generale della BCC Abruzzi e Molise -, testimonia che nel corso del 2022 la nostra banca ha continuato a sostenere la crescita dell’economia locale, diventando un vero punto di riferimento per Abruzzo e Molise. È attiva con 16 filiali sulle due regioni; ha competenza in oltre cento comuni per un territorio che comprende oltre 500mila abitanti». Particolarmente importante anche il margine di intermediazione, che ha segnato un aumento del 11.60 per cento, toccando 14.3 milioni di euro, il miglior dato di sempre. Circa 700 milioni di euro il totale dei mezzi amministrati. «I risultati commerciali conseguiti – riprende Di Marco – sono più che soddisfacenti, con un incremento della raccolta gestita, accompagnato da ottimi risultati nel comparto assicurativo, del credito al consumo, della monetica e della diffusione dei canali virtuali, a dimostrazione della capacità della Banca di adeguarsi ai tempi e ai cambiamenti del mercato. Questi numeri sono da ritenersi straordinari e sono motivo di orgoglio, non solo come performance assoluta ma soprattutto se relazionati al momento di grande incertezza economica dell’intero Paese e del Mezzogiorno in particolare, che fa fatica a ripartire e che in questo decennio ha perso altri istituti bancari e le quattro Casse di risparmio dell’Abruzzo. Siamo orgogliosi di essere considerati una “buona pratica” all’interno del Credito Cooperativo Italiano e di continuare a far fede, da oltre un secolo, all’impegno assunto dal fondatore della Banca, don Epimenio Giannico, che prese per mano il territorio e si pose accanto alla sua gente. Una realtà solida, quindi, dinamica e competitiva, al servizio attivo del tessuto economico e sociale di riferimento, con l’obiettivo di accrescerne lo sviluppo sostenibile e inclusivo».
«Stiamo portando avanti – aggiunge Vincenzo Pachioli, presidente dell’istituto di credito – un modello di BCC innovativo, che in questi anni è riuscito ad avere indicatori economici sempre in crescita, applicando sempre una sana e prudente gestione, riuscendo a svolgere un ruolo di sostegno all’economia del territorio formata soprattutto da piccole e medie imprese».
Nel corso della riunione, in un teatro gremito, è stata scoperta una scultura commissionata per i 120 anni della BCC, ricorrenza che, dal 3 maggio scorso, ha avuto vari momenti celebrativi. L’opera, tridimensionale, si chiama “Gioiello”, è realizzata in materiale prezioso ed è dell’artista Vincenzo Pellegrini, di Atessa. Essa è, simbolicamente, la “prosecuzione” dell’installazione “Crescita” che si trova nella sede di Piazzano di Atessa della BCC. È un pittogramma con tre quadrati, la rappresentazione visiva dei significati sottesi al marchio della Banca. «Il quadrato, – evidenzia Di Marco – elemento fondante di tutta l’identity Bcc, è utilizzato come fil rouge di una narrazione che racconta solidità, vicinanza e appartenenza, simbolo dell’identità comune attorno alla quale si sono raccolte le Banche, le Società del Gruppo e la Capogruppo. Tre quadrati intrecciati, tre elementi che, uniti tra loro, formano qualcosa di più, il Gruppo».
«Ho utilizzato un’antica tecnica – fa presente l’autore – riproponendo il color oro in tre varianti. Ho preso spunto, per questa creazione, da alcuni discorsi del direttore generale, che guarda sempre oltre. Sono onorato di aver realizzato questo lavoro nell’ambito delle commemorazioni della BCC». È stato inoltre presentato, in anteprima, il cortometraggio “Il sogno diventa realtà”, realizzato da ‘Moscacieca Produzioni’ e che racconta le origini dell’istituto bancario. Il corto, scritto e diretto da Tonino di Ciocco e Andrea Cacciavillani, è ambientato nel 1903, anno di fondazione della Banca, quando nacque la “Cassa Rurale Cattolica Depositi e Prestiti San Francesco d’Assisi in Atessa”.
A chiusura della mattinata si è svolto il “Cerimoniale dei valori”, con riconoscimenti assegnati ai collaboratori con oltre 25 anni di appartenenza, ad alcuni dipendenti andati in pensione e ai soci che da mezzo secolo fanno parte della Banca.