«Su di noi, i candidati non residenti, ci sono tanti pregiudizi». Esordisce così Lorenzo Di Luzio, candidato sindaco 43enne che correrà alle prossime elezioni amministrative di Castelguidone con la lista L’Altra Italia. Il simbolo è lo stesso presente l’anno scorso quando alle urne si recò un solo elettore (scheda bianca) e il Comune fu commissariato e le caratteristiche sono le stesse: è interamente composta da non residenti.
A capo del gruppo, come detto, c’è Di Luzio che non ci sta a essere additato come uno dei candidati alla ricerca del permesso elettorale di un mese. Laureato in Scienze motorie, militare in servizio al corpo degli Alpini di Belluno con missioni Nato all’estero alle spalle, Di Luzio è originario di Ortona ma, quando torna dal Veneto, vive a Chieti. In Abruzzo c’è ogni fine settimana anche per via della sua passione che pratica da tanti anni (tesserato Figc da 30 anni), l’arbitro di calcio, che lo porta a girare in tanti comuni della provincia.
«Sono viaggi che non mi pesano e che faccio volentieri perché non è lo Stato che deve decidere dove debba vivere – dice a Chiaro Quotidiano – Per me questa candidatura vuole essere un punto di partenza per il mio impegno politico. In realtà, ho già avuto qualche esperienza, ho ideali di destra e sono stato candidato consigliere con la coalizione di Umberto Di Primio a Chieti, quando poi vinse la prima volta. Non sono stato eletto, ma con il primo cittadino restò un rapporto di stretta collaborazione soprattutto sul fronte dei problemi della città e della viabilità».
L’anno scorso fu il fondatore dello stesso movimento (che presenta liste in tutta Italia), Saverio Siorini, a spiegare i motivi delle candidature di non residenti (LEGGI). In vista della prossima tornata elettorale, abbiamo rivolto qualche domanda al candidato sindaco Di Luzio.
Ma qual è l’interesse di una persona non del posto e che è fuori regione per la maggior parte del proprio tempo fuori regione di candidarsi a Castelguidone?
È un modo per muovere i primi passi nella politica, anche perché farlo in posti più grandi è difficile: non è semplice rientrare tra i grandi gruppi organizzati. Voglio partire da una base per vedere se riesco a emergere. In passato, pur non rivestendo alcun ruolo, ho cercato di migliorare le condizioni del territorio e della provincia, situazioni, soprattutto riguardanti le strade, che conosco perché mi muovo per arbitrare.
Non è candidato come altri per il mese di permesso elettorale da lavoro?
Il fatto che la mia lista sia di soli non residenti non aiuta a non pensare questo. La risposta è “no”, innanzitutto perché non mi pesa affrontare queste lunghe trasferte ogni fine settimana. Poi ci sono altri due circostanze che lo confermano. Se avessi voluto solo usufruire del mese di permesso, mi sarei candidato consigliere e non sindaco. Inoltre, ho già comunicato che userò solo una piccola parte di questo permesso.
Comunque sia, andrò a Castelguidone per farmi conoscere e parlare con i cittadini facendo capire loro che non è una candidatura fasulla.
Quale sarebbe il suo impegno per la comunità di Castelguidone?
Come dicevo, ho sempre cercato di migliorare le condizioni del territorio. Alla base c’è l’ascolto dei cittadini, quindi cercherei di capire prima le priorità degli abitanti. Non mi faccio scrupoli a bussare alle porte di chi di dovere per risolvere i problemi. È un impegno che prendo e quando lo faccio poi mi ci applico con tutte le mie forze.