Sospendere l’abbattimento di 14 pini a Vasto. La richiesta di stop all’ordinanza contingibile e urgente firmata dal sindaco, Francesco Menna, arriva dal Comitato amici degli alberi, che chiede anche di «consentire le opportune verifiche da parte dei carabinieri forestali».
Secondo l’amministrazione comunale, sono pericolose dieci piante in via Mario Molino, due in località Sant’Onofrio, due in lungomare Cordella «sulla scorta della perizia effettuata dal tecnico comunale», si legge nella lettera di Gian Carlo De Nicola, referente del Comitato amici degli alberi, a diversi destinatari istituzionali: Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Chieti-Pescara, Comandi provinciale e locale dei carabinieri forestali, polizia locale, al sindaco, Francesco Menna, e agli assessori all’Ambiente, Gabriele Barisano, e ai Servizi manutentivi, Alessandro d’Elisa.
Il 25 aprile «i referenti di questo comitato, unitamente a tecnici di fiducia, hanno effettuato un sopralluogo nelle aree oggetto delle ordinanze sindacali ed a fronte di quanto osservato, non concordano con l’amministrazione nel ravvisare elementi di criticità tali da poter giustificare l’abbattimento di tutti gli alberi in questione. Solo nel caso di lungomare Cordella è presente un albero inclinato verso la strada minato da un inizio di cedimento radicale (angolo nord-est del boschetto), mentre in tutti gli altri casi solo una evidente mancanza di manutenzione e di interventi di alleggerimento delle chiome possono creare rischi di crollo o caduta di rami come verificatosi ultimamente in via Mario Molino. In via Sant’Onofrio i due pini che si vorrebbero abbattere sono dritti e non dimostrano segni di pericolosità né di sofferenza legata a malattie. Anche in questo caso è evidente la mancanza di manutenzione.
Nel boschetto di lungomare Cordella è evidente il precedente taglio di cinque alberi e la potatura sommaria di molti rami bassi per far posto alle paninerie improvvisamente ivi collocate lo scorso anno mentre alcuni alberi risultano inclinati ma saldamente radicati e privi di segni tipici del cedimento radicale. Alla luce di quanto evidenziato, questo comitato chiede l’immediata sospensione dell’efficacia delle tre ordinanze sindacali». La richiesta è finalizzata a «consentire le opportune verifiche da parte dei carabinieri forestali. Si raccomanda ancora una volta all’amministrazione comunale di non considerare gli alberi presenti nel contesto urbano solo come un elemento di pericolo, laddove il pericolo è rappresentato solo dall’annosa mancanza di manutenzione ravvisabile in tutte le aree verdi cittadine, ma di cominciare a considerare gli alberi come una preziosa infrastruttura».
Basta guardare con attenzione ed è evidente che i due magnifici pini d’Aleppo che costeggiano via S.Onofrio, non presentano alcuna inclinazione né segno di cedimento radicale. Il filo di ferro ormai da anni inglobato nel tronco di uno di questi alberi non rappresenta nessun rischio, rappresenta solo il malcostume di appendere agli alberi ogni sorta di oggetto.
Alla villetta della Bagnante in lungomare cordella, solo uno dei pini inclinati che svettano all’angolo NE presenta un inizio di cedimento radicale, l’altro ha il solo difetto di essersi andato a cercare un po di luce solare dove era raggiungibile. Questo boschetto è già stato oggetto di altri tagli indiscriminati gli scorsi anni pur rappresentando l’unica isola di verde ed ombra di questo lato di Vasto Marina.
In VIA MOLINO, la mancanza di una attenta potatura di alleggerimento e manutenzione ha causato il distacco di un grosso ramo nei giorni scorsi e a parte i tronchi capitozzati ed utilizzati come pali telefonici, a quasi tutti gli alberi del viale basterebbe un po di manutenzione per poter scongiurare cadute di rami e fusti in caso di forte maltempo. Si continua a voler scegliere la soluzione più semplice e sbrigativa come se questi pini che hanno una vita media di 250 anni fossero piantine di insalata. Non esiste un minimo di rispetto per la vita vegetale che viene trattata alla stregua di semplice arredo urbano artificiale.
P.S. sarebbe giusto che alle ordinanze venissero allegate le copie delle relazioni valutative del tecnico in modo da poterne comprendere in dettaglio le motivazioni del giudizio di irreparabile dissesto dei singoli alberi.