Il 15 maggio 2021 un terribile incidente avvenuto sulla Variante Frentana 84 costò la vita al 41enne lancianese Mauro Picca, travolto con la sua motocicletta Ktm, da Francesco Di Nola, oggi 27enne che alla guida del suo pick-up Fc Ram, ben oltre il limite di velocità consentito, azzardava un triplo sorpasso , invadendo la linea bianca di confine e schiantandosi contro Picca che, arrivando dal senso opposto si stava normalmente immettendo in strada. Ieri, martedì 18 aprile, dinanzi al gip Giovanni Nanni, Di Nola ha patteggiato la pena di 2 anni di reclusione, col beneficio della sospensione, per omicidio stradale. Il pm Carusi ha contestato a Di Nola diverse infrazioni del codice stradale che hanno finito per causare la morte di Mauro Picca.
A difendere i famigliari della vittima, costituitasi parte civile (la compagna Antonella Natale, la madre Emilia e la sorella Francesca) era presente l’avvocata Elvira Sabetta del foro di Larino che a Chiaro Quotidiano ha così commentato – «il dolore di questa famiglia sarà sempre forte e oggi, rivivere quei momenti non ha fatto che riaccenderlo. Per ottenere un risarcimento danni i famigliari, da me rappresentati, ricorreranno ad un nuovo processo in sede civile. Mi astengo da ulteriori commenti ma solo per far capire la gravità di quello che fu l’incidente e l’impatto subito da Picca, vi dico che uno dei suoi stivali da motociclista fu rinvenuto nel giardino di una villa lontana dal luogo dell’impatto. Purtroppo nessuno potrà ridare un figlio, un compagno ed un padre a queste persone».