Due casi da risolvere. Due episodi inquietanti i cui responsabili sono ancora da smascherare: la bomba carta davanti alla Sala del regno dei testimoni di Geova di San Salvo e l’incendio all’auto del sindaco di Vasto.
ORDIGNO – Pasqua funestata dall’attentato all’edificio religioso. Un ordigno piazzato da mani ignote nel cuore della notte ha mandato in frantumi la vetrata di una porta secondaria del fabbricato che si trova lungo la provinciale San Salvo-Montenero di Bisaccia. Quel giorno, pur non festeggiando la Pasqua, i testimoni di Geova avrebbero dovuto celebrare la consueta riunione domenicale, annullata dopo il preoccupante raid notturno. Le indagini sono partite dalla visione delle immagini della videosorveglianza e cercando testimonianze di coloro che possano aver visto o saputo chi e perché avrebbe compiuto un gesto di così grave. I carabinieri della Stazione di San Salvo e i loro colleghi della Compagnia di Vasto cercano di risalire ai responsabili. La comunità religiosa, che accoglie i fedeli non solo di San Salvo, ma anche di Vasto e del vicino Basso Molise, ha raccontato di non aver mai ricevuto minacce prima della deflagrazione.
INCENDIO – Era il 4 dicembre quando, attorno alle 22,30 di una domenica sera che sembrava tranquilla, l’oscurità di un ingresso laterale della villa comunale di Vasto era stata squarciata dalle fiamme che avvolgevano un’auto. Era la Fiat 500 L del sindaco, Francesco Menna. L’auto era parcheggiata in via Leopardi. Vigili del fuoco sul posto a spegnere il rogo, polizia a eseguire i rilievi necessari ad avviare le indagini e ad acquisire la testimonianza del primo cittadino. È stato un atto doloso: un cono stradale tagliato, riempito di cubetti di diavolina e gettato sotto la vettura ha innescato il rogo, che ha completamente distrutto la macchina. Caccia all’uomo che è stato visto armeggiare attorno all’auto del primo cittadino.