I reati ipotizzati sono gravi: associazione a delinquere finalizzata a estorsione, possesso di armi ed esplosivi, traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, danneggiamento aggravato, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, occupazione abusiva di immobili, minaccia aggravata e truffa.
Venti persone sono state arrestate oggi dai carabinieri in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare (19 in carcere e una ai domiciliari) firmata dal gip dell’Aquila su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che coordina le indagini. Tutte le persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi sono residenti nel quartiere Rancitelli di Pescara. L’organizzazione, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto base nel complesso residenziale Ferro di cavallo.
Le misure cautelari arrivano al termine di due anni di indagini coordinate dalla Dda ed condotte dai carabinieri del nucleo operativo del reparto investigativo di Pescara attraverso tecniche avanzate di sorveglianza audio e video, da cui sarebbero emerse condotte illecite improntate alla violenza nei confronti di persone e cose, in grado di creare intimidazione e conseguente omertà.
Molte le attività illecite contestate: dalla costituzione di un cartello che imponeva i prezzi di vendita della droga, anche in carcere, dove sarebbero stati ordinati raid punitivi e pestaggi nei confronti dei detenuti che non si attenevano agli ordini dell’organizzazione, incendi delle auto di cittadini che avevano rotto il muro di omertà. Come quagli inviati di Rai, Daniele Piervincenzi, e Mediaset, Vittorio Brumotti, aggrediti Secondo gli investigatori, il Ferro di cavallo era diventato uno dei fulcri della rete di spaccio in Abruzzo e in altre regioni.
Oltre cento militari sono stati impegnati nel blitz, scattato con l’ausilio di unità cinofile ed elicotteri.