Tra i temi caldi e di attualità che riguardano non solo il mondo del lavoro e dell’edilizia ma anche il settore economico c’è senza dubbio il cosiddetto Superbonus 110%. Questa misura fu introdotta dall’allora Governo Conte con il decreto n.34 del 2020 (Decreto Rilancio, art. 119) poi convertito in Legge n.77 dello stesso anno. Il Superbonus 110% permette di realizzare interventi edilizi per il miglioramento energetico degli edifici già esistenti (questa parte è chiamata Ecobonus) o per la messa in sicurezza dal rischio sismico (Sismabonus) ottenendo uno sconto fiscale del 110%, con la possibilità di detrarre anche le spese necessarie alla realizzazione dei lavori, come ad esempio: i costi di progettazione, di smaltimento, gli onorari dei professionisti e le perizie. Inoltre se che non si vuole utilizzare il credito d’imposta, è possibile scegliere tra altre e due opzioni, ovvero lo sconto in fattura oppure la cessione del credito a un soggetto terzo come banche e intermediari finanziari, realizzando i lavori a costo zero.
Tra gli interventi ammessi da questo provvedimento ci sono ad esempio la sostituzione degli impianti di climatizzazione, degli infissi, l’installazione di micro generatori e quella di sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici. Dal 2022 con l’insediamento del Governo Meloni le cose sono cambiate e la Legge di Bilancio pur prorogando la misura ha innanzitutto modificato le scadenze, ma soprattutto cambiato le percentuali di sconto da parte dello Stato che a partire dal 1° gennaio 2024 scenderà al 70% e a partire dal 1° gennaio 2025 si ridurrà ulteriormente al 65%.«Ma quali sono i punti di forza e quali le debolezze ?
Sicuramente lo scopo per cui nasce – afferma a Chiaro Quotidiano, l’architetta frentana Carmela Pecorella – è ottimale perchè l’Italia, essendo un paese contraddistinto dalla presenza di numerosi centri storici ed edifici antichi, questo bonus avrebbe dato la possibilità di riqualificare tanti di questi palazzi e beni architettonici preziosi che purtroppo sono soggetti al degrado, all’usura del tempo ma anche ad una mancata manutenzione ordinaria e straordinaria che spesso li vede abbandonati a sè stessi. Ma anche perchè in questo caso l’aiuto dello Stato sarebbe stato fondamentale anche per chi non ha disposizione le risorse economiche per finanziare questi cantieri, soprattutto in un momento storico e politico come quello attuale. Le debolezze e criticità – sottolinea Pecorella – arrivano invece dal fatto che troppo spesso dietro queste manovre edilizie e finanziarie ad ampio raggio, che di conseguenza muovono capitali e risorse, si nascondono speculazioni edilizie, abusi e truffe che rendono una misura migliorativa per tanti un business per pochi».
Proprio queste irregolarità hanno infatti portato al blocco delle cessioni che non permetteranno a numerose imprese edili di concludere le opere iniziati e a tanti privati cittadini di non vedere completati interventi strutturali importanti. «Molto crediti – afferma l’architetta – che dovevano essere ceduti alle banche e poi trasformati in liquidità non sono stati più accettati mettendo in difficoltà non solo i privati ma anche noi professionisti e tecnici del settore che siamo rimasti “ostaggio” della Stato che rivoluzionando la manovra, ha portato ad uno stallo a cui si aggiungono poi le solite lungaggini burocratiche. Fatto non secondario c’è poi la tendenza di alcune persone e realtà imprenditoriali poco serie che con manovre “fuorilegge” hanno finito per danneggiare la collettività senza portare a nessun vantaggio o miglioramento».
Ulteriore danno arriva poi dal mancato efficientamento energetico con una transizione che spesso sarà solo parziale e che invece avrebbe portato all’installazione di impianti di energia alternative e green come il fotovoltaico e il solare termico, ma anche per l’adeguamento sismico di cui l’Italia, nazione fortemente soggetta a questi fenomeni tellurici, avrebbe avuto grande bisogno. «Il Sismabonus – conclude Pecorella – sarebbe stato ancor più importante visto le caratteristiche geologiche della nostra penisola: come architetta ero molto entusiasma per una misura che avrebbe potuto rivoluzionare l’edilizia creando anche opportunità di lavoro. Purtroppo a caua dei soliti business della malavita e di certi personaggi, e le incertezze ed errori della classe politica parliamo di un’occasione mancata per l’Italia».