Arrivato di tutta fretta in commissione per poi approdare in consiglio comunale lasciando aperti dubbi e perplessità sulla sua realizzazione, il progetto della Casa della Comunità nel palazzo ex Eca di via Spaventa a Lanciano sembra non avere pace. Il consiglio comunale della scorsa settimana ha infatti approvato la permuta dei locali che oggi ospitano gli uffici amministrativi della Asl in favore dell’azienda sanitaria stessa, acquisendo l’immobile “ex veterinaria” di largo San Giovanni più uno ristoro economico di 300mila euro, ma non l’immediata eseguibilità.
«Già in consiglio comunale abbiamo espresso tutte le nostre perplessità sull’operazione – afferma il consigliere di minoranza Leo Marongiu in conferenza stampa -. Non siamo affatto contrari alla Casa della Comunità che per Lanciano rappresenta una grossa opportunità ma non con queste modalità». Anche in consiglio comunale infatti, come ampiamente già detto, non sono stati fugati i dubbi sul futuro degli attuali dipendenti Asl che operano in via Spaventa, sulla logistica del posto e sulla destinazione d’uso dei locali acquisiti dall’azienda sanitaria a Lancianovecchia.
Ma la minoranza parla soprattutto di una «gaffe finale» che riguarda regole e meccanismi propri della macchina amministrativa. «La delibera di consiglio comunale, n 15/2023, manca dell’immediata eseguibilità. Come si evince dalla pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Lanciano – spiega il consigliere Piero Cotellessa -, la delibera è stata votata da 12 consiglieri sui 13 necessari (ovverosia la maggioranza assoluta, ndr) dunque è sì valida ma per produrre effetti avrebbe bisogno di 30 giorni. Quindi andando oltre i termini previsti dalla Asl con cui è stata giustificata la convocazione d’urgenza della commissione consiliare in 24 ore. Non vorremmo – conclude Cotellessa – che questa gaffe istituzionale, figlia della superficialità della maggioranza di centrodestra, potesse inficiare l’intera documentazione prodotta dalla Asl».
