Oltre 3 milioni e mezzo (3,73) di euro in meno dal Pnrr per la sanità in Abruzzo. I fondi tornano indietro a causa dei ritardi nell’affidamento della progettazione – i tempi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono strettissimi – degli interventi previsti dal piano di investimenti per 216,5 milioni di euro.
A denunciare la revoca di una sostanziosa tranche sono i consiglieri regionali di centrosinistra di opposizione Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto “Conferme e revoche. Fondo opere indifferibili 2022” del Mef.
I consiglieri citati hanno presentato un’interpellanza a riguardo per «conoscere nel dettaglio quali sono i progetti esecutivi approvati dalle stazioni appaltanti e le tempistiche necessarie alla cantierizzazione degli interventi a valere sulle risorse Pnrr per la sanità abruzzese e anche gli effetti che tale ritardo causerà agli obiettivi sanitari al centro del Piano».
I fondi revocati, da quanto affermano gli esponenti di centrosinistra, riguarderebbero l’edilizia sanitaria e in particolar modo alcune delle case di comunità annunciate dalla Regione. «La data da rispettare era quella del 31 dicembre 2022 per la presentazione della progettazione, per i progetti revocati la Regione aveva chiesto la possibilità di attingere risorse al fondo per l’avvio delle opere indifferibili, opzione riconosciuta a livello governativo al fine di ottenere fondi capaci di compensare l’aumento dei costi dei materiali che si è riscontrato nell’ultimo anno. Risorse che avevano una tempistica precisa che ad oggi non è stata rispettata e che sono state revocate perché la Regione non ha prodotto i progetti esecutivi che avrebbero dovuto essere prodotti a dicembre, perché si possa procedere agli appalti in tempo con le scadenze previste per i prossimi mesi. Un ritardo che chiama in causa anche il ruolo dell’Aric e che fa rischiare all’Abruzzo di non centrare gli obiettivi del Pnrr salute, con particolare riferimento all’edilizia sanitaria degli ospedali e case di comunità per oltre 100 milioni di euro».
«Uno dei nodi di era nell’individuazione dei progettisti, che doveva concludersi nel luglio 2022, ma che si è perfezionato solo a gennaio 2023. Questa la ragione tecnica che ha causato la perdita dei fondi. Ulteriori ritardi potrebbero mettere un’ipoteca significativa sull’effettiva realizzazione degli investimenti in ambito sanitario in Abruzzo, grazie all’irripetibile quanto straordinaria occasione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
«Ci chiediamo – concludono i consiglieri – se questo sia “il vantaggio” per la nostra regione dei buoni rapporti che il presidente Marsilio dice di avere con il governo nazionale e che lui ha più volte richiamato».
I fondi revocati:
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