«Non siamo solo una moschea ma uno spazio culturale aperto alla città»

Il 20 marzo è stato un giorno a suo modo storico per la città di Lanciano visto che in via Virgilio, non lontano dal Polo Museale Santo Spirito, è stata inaugurata la prima moschea della città. Ma chiamarla solo in questo modo appare riduttivo perchè quella da poco aperta è una realtà multiculturale, aperta e che guarda con spirito di fratellanza ad un’integrazione troppo spesso relegata solo nei discorsi ed in belle parole. «Vogliamo – afferma il dottor Mohamed Abubakar Abdurahman, presidente dell’associazione Centro Culturale Islamico di Lanciano che questo possa essere un centro di aggregazione per tutti i musulmani della città: in questi locali svolgiamo diverse attività che riguardano anche le tante famiglie che vivono qui ed anche i bambini a cui diamo ripetizioni per la scuola, corsi di lingua, tra cui italiano, inglese ed arabo. L’importante – sottolinea Mohamed è cercare di dare delle risposte alle esigenze dei fedeli che vivono a Lanciano. Cercavamo da più di un anno una “casa” e da diversi mesi abbiamo lavorato per risistemare, allestire e rendere accogliente questa realtà».

Nutrita ed eterogenea è la presenza dei musulmani che come sottolinea lo stesso Abubakar, «in città sono più di dieci le nazionalità di fede musulmana, si va dai paesi del nord Africa, a quelli dell’Asia arrivando anche all’est Europa. Ci piace condividere insieme le preghiere ed i momenti di raccoglimento della religione islamica». Tra gli appuntamenti più importanti della grande religione monoteista c’è naturalmente il Ramadan, un periodo di grande fervore e religiosità per i fedeli musulmani, «Durante il Ramadan, che è uno dei cinque pilastri dell’Islam – sottolinea Mohamed – siamo chiamati al digiuno, al raccoglimento dalla mattina alle 5 fino alle 18 del pomeriggio. Ci sono momenti difficoltà fisica dovuti dall’astinenza dal cibo e dalla sete, ma ogni fedele deve saper resistere ed al tempo stesso immedesimarsi nelle condizioni di chi ogni giorno deve combattere per questi bisogni primari».

Dalla nuova moschea frentana arriva soprattutto un messaggio che parla di unione, pace e fratellanza, «Molti di noi – conclude il presidente – vivono in questa città da anni e si sentono lancianesi a pieno titolo. La nostra idea si basa su integrazione, sul rispetto e sulla considerazione che tutte le religioni meritano uguale considerazione, non ci sono differenze ed a crearle sono l’ignoranza, il sospetto ed il pregiudizio che ci allontano quando invece dovrebbero avvicinarci».

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