Avevano ottenuto fondi per avviare una nuova attività imprenditoriale senza avere i giusti requisiti o avevano utilizzato quei contributi per scopi personali. Per questo la Regione Abruzzo, dopo l’attività del comando provinciale di Chieti della guardia di finanza, ha avviato nei confronti di diversi cittadini un procedimento per la revoca di quasi 700mila euro di finanziamenti concessi, procedendo al recupero delle somme indebitamente percepite.
Le fiamme gialle hanno da tempo intrapreso «mirate attività ispettive tese a riscontare la regolarità delle istanze per l’accesso ai finanziamenti pubblici – di matrice comunitaria ma elargiti dalla Regione Abruzzo – finalizzati a sostenere o promuovere la nascita di nuove imprese. Il piano di controlli, esteso su tutta la provincia teatina, si inquadra in un più ampio contesto di collaborazione istituzionale tra Enti. In particolare, è stata data attuazione ad un Protocollo d’Intesa stipulato tra la Regione e il Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza di L’Aquila. Ad essere sottoposti a controllo sono stati i beneficiari del Fondo Microcredito FSE – Nuove Misure 2018, presenti nell’area di Chieti, Ortona e Vasto».
Alle future startup sono stati concessi contributi compresi tra 5.000 e 25.000 euro, «aventi l’obiettivo di sostenere la microimpresa locale ed il lavoro autonomo, finanziando la costituzione e l’avvio di nuove attività imprenditoriali a favore di soggetti che, per condizioni economiche e mancanza di garanzie reali, avrebbero avuto difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito o altre tipologie di finanziamento. Ad assumere rilievo è stata l’attività di riscontro eseguita dal Gruppo Chieti che, in sinergia con il personale degli uffici della Finanziaria Regionale Abruzzese, società a totale partecipazione pubblica regionale, competente per la gestione dei citati finanziamenti, ha esaminato la documentazione acquisita, effettuando riscontri e incrociando la stessa con le dichiarazioni dei soggetti percipienti i contributi. All’esito, si è constatato che 50 domande di accesso al sostegno per l’avvio di Startup sono risultate irregolari, non avendo rispettato, a vario titolo, le prescrizioni previste dal relativo bando».
I militari hanno riscontrato diverse tipologie di violazioni, «dalla mancanza di requisiti soggettivi a quelle inerenti alla documentazione di supporto presentata, fino all’assenza di rendicontazione contabile o addirittura al mancato avvio delle attività a fronte dei finanziamenti ottenuti. In tale ultimo caso, infatti, una volta percepiti, i fondi sono stati distratti senza alcuna giustificazione e impiegati per scopi personali. In altri casi, i beni strumentali acquistati sono stati ceduti a terzi e, quindi, non destinati alle progettualità imprenditoriali prescritte dal bando pubblico».
Per l’efficacia dell’attività di controllo è stata rilevante la cooperazione con Fira, attraverso un costante scambio di informazioni con la guardia di finanza, monitorando, sin dalle prime fasi di erogazione dei finanziamenti, significativi alert di rischio o possibili criticità.
Al termine delle verifiche effettuate, sono state denunciate 16 persone, ritenute «responsabili per condotte penalmente rilevanti, come l’indebita percezione di finanziamenti comunitari, la malversazione di erogazioni pubbliche, fino a ipotizzare la truffa aggravata ai danni delle Stato». La Regione Abruzzo ha proceduto alla revoca dei finanziamenti concessi per complessivi € 673.472,19, avviando contestualmente il recupero delle somme indebitamente percepite. Inoltre, per 11 soggetti, è stato concordato un piano di rientro.
«Il corretto impiego dei fondi pubblici aiuta la crescita produttiva e occupazionale mentre lo sperpero o l’illecita apprensione di risorse destinate agli investimenti frenano lo sviluppo del Paese», ha commentato a margine dell’operazione il comandante provinciale della guardia di finanza, colonnello Michele Iadarola. Per il presidente Fira, Giacomo D’Ignazio, «la grande sinergia tra l’ente regionale e le Fiamme Gialle è un contributo efficace per garantire il corretto utilizzo dei fondi pubblici, ma anche per tutelare tutti gli abruzzesi che si affidano alla Finanziaria regionale per concretizzare la propria vocazione imprenditoriale».