L’Abruzzo avrà – finalmente – la sua Film Commission. Il consiglio regionale, nella seduta di ieri, ha approvato la legge Disciplina del sistema culturale regionale, un testo unico strutturato in 4 titoli e 81 articoli, che si pone l’obiettivo di venire incontro a precise esigenze di armonizzazione e semplificazione della normativa riguardante il settore culturale. Tra i passaggi più importanti c’è proprio l’istituzione, il riconoscimento e la partecipazione della Regione alla Fondazione Abruzzo Film Commission, «organismo che persegue finalità di pubblico interesse nel comparto dell’industria del cinema e dell’audiovisivo». Uno strumento prezioso, quello della Film Commission, per rendere attrattivi i territori alle produzioni cinematografiche italiane e internazionali e che, come dimostrano gli esempi di molte regioni, porta enormi benefici economici e d’immagine. In Abruzzo la Film Commission era nata nel 2017, come riportato sul portale della Regione Abruzzo ma, di fatto, non è mai divenuta operativa.
E tante sono state le occasioni perse, tra cui quella del film L’Arminuta, trasposizione cinematografica del libro di Donatella Di Pietrantonio. Una storia ambientata in Abruzzo ma girata tra il Lazio e la Svizzera. Ed era stata proprio la scrittrice vincitrice del Premio Campiello nel 2017 a rilanciare in maniera decisa la necessità di avere una Film Commission operativa in Abruzzo, seguita nel suo appello da tante personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.
«Era una grave mancanza che abbiamo dovuto scontare perché, per ben due cicli di programmazione, programmati dalle giunte di centrosinistra, nel fondo europeo di sviluppo regionale, da cui tradizionalmente tutte le regioni attingono per alimentare le Film Commission, non c’è mai stato un euro», ha detto il presidente della Regione Marco Marsilio a margine dell’approvazione della legge. Con la nuova legge «finalmente ci sono gli articoli che autorizzano la Regione Abruzzo a costituire la Fondazione, farlo insieme ai Comuni capoluogo e a quelli a vocazione turistica, alle province alle Camere di commercio. Spero che anche le attività produttive, attraverso le Camere di commercio, vogliano contribuire anche patrimonialmente alla costituzione della Fondazione per fare sistema, tutti insieme, e presentare quindi, all’Italia e al Mondo, il prodotto Abruzzo con i suoi paesaggi e i suoi scenari e, a breve, con le nuove produzioni che vi si potranno svolgere, le maestranze qualificate che possono contribuire a portare qui le produzioni e a fare film che poi faranno vedere i nostri luoghi nel mondo intero».
E se, in Abruzzo, in passato sono stati girati diversi film [qui un elenco redatto da Civico Zero] l’assenza di un organismo in piena efficienza ha lasciato indietro la regione rispetto ad altre location più pronte ad accogliere le produzioni cinematografiche. Tanti sono i casi in cui la visibilità data dai film ha generato flussi turistici, anche consistenti, rappresentando un valore aggiunto per territori lontani dai classici itinerari. Ed ecco perché, con la legge approvata, ora ci sarà da lavorare, a tutti i livelli, per recuperare il tempo perduto.