In occasione della Festa del papà, Fondazione AIRC punta l’attenzione sui tumori che colpiscono gli uomini e sull’importanza della prevenzione attraverso abitudini di vita salutari e diagnosi precoci.Nel 2022 sono stati stimati circa 205.000 nuovi casi di cancro nella popolazione maschile in Italia. Al primo posto per numero di diagnosi c’è il tumore alla prostata (40.500), seguito dal tumore al polmone (29.300), dal tumore al colon (26.000) e dal tumore alla vescica (23.300).
I dati elaborati da Airc indicano che gli uomini sono in genere meno attenti alla prevenzione rispetto alle donne, nonostante corrano un rischio maggiore di ammalarsi di cancro. L’Osservatorio Nazionale Screening ha in particolare sottolineato che, rispetto alle donne, gli uomini aderiscono in percentuale inferiore ai programmi di screening promossi dal Servizio sanitario nazionale. Secondo le stime di AIOM, AIRTUM e PASSI, gli uomini consumano meno porzioni giornaliere di frutta e verdura, assumono alcolici in modo meno controllato e fumano di più. Correggere queste abitudini e mettere in pratica comportamenti salutari potrebbe evitare la comparsa di circa un tumore su tre.
«Ho potuto diventare papà dopo aver superato il tumore al testicolo – dice Francesco Acerbi, ambasciatore Fondazione AIRC – So bene quanto sia importante scoprire la malattia in tempo, la diagnosi tempestiva è stata un aspetto centrale nel mio percorso di cura. Credo sia giusto in un momento bello come la Festa del Papà ricordare l’importanza della prevenzione. Tutti noi dovremmo prenderci cura della nostra salute, è fondamentale sottoporsi ai controlli e agli esami consigliati. Prevenzione vuol dire anche fare cose molto concrete nella vita di tutti i giorni: da sportivo voglio ricordarvi che sana alimentazione, attività fisica regolare e stop al fumo sono determinanti per la nostra salute».
Insieme alla prevenzione, la diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le probabilità di sopravvivenza al cancro alla prostata. «L’obiettivo del mio gruppo di ricerca – afferma Massimo Lazzeri, ricercatore AIRC e urologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano – è garantire la possibilità di uno screening specifico per garantire una diagnosi precoce agli uomini che hanno un alto rischio di sviluppare un tumore prostatico. La familiarità gioca un ruolo molto importante nell’insorgenza di questo tumore, ma anche alcune abitudini di vita, come il fumo, possono aumentare notevolmente il rischio».
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