Con una semplice cerimonia è stato ricordato a Vasto il 45° anniversario della strage di via Fani. Il 16 marzo 1978 un commando delle Brigate Rosse rapì Aldo Moro uccidendo cinque uomini della sua scorta: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Il presidente della Democrazia Cristiana fu tenuto prigioniero per 55 giorni fino al 9 maggio quando il suo corpo senza vita venne fatto ritrovare nel portabagagli di una Renault 4 in via Caetani.
Questa mattina alla presenza dell’assessore alla cultura Nicola Della Gatta, dell’assessore alle politiche scolastiche Anna Bosco, dei rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche e d’arma e degli studenti della classe 3ªG della scuola media Rossetti, è stato deposto un mazzo di fiori dinanzi alla targa nell’area verde di via Crispi che ricorda il sacrificio dei cinque servitori dello Stato.
«Gli uomini della scorta sono pubblici ufficiali che hanno il compito di preservare la sicurezza e l’integrità dei servitori dello Stato. Nel 1978 il terrorismo di matrice antidemocratica aveva sconvolto il nostro Paese, che si rivolse a Aldo Moro -ha detto l’assessore Della Gatta. Il presidente della Democrazia Cristiana era, lasciatemelo dire, una statista, perché aveva una visione, mettere insieme le diversità, e per questa sua audacia sicuramente è stato messo all’angolo come obiettivo sensibile da questi anarchici, da persone che avevano come unico scopo quello di debellare la democrazia, di lì a poco poi avremmo avuto le stragi di mafia. Il nostro paese è stato provato tante volte per tanti anni, noi però siamo figli della libertà che è scolpita nella nostra Costituzione».