Nei giorni scorsi si è molto parlato del probabile arrivo in città della McDonald’s, che dovrebbe aprire un suo punto vendita in via Tinari, zona dove oltre al celebre fast food americano dovrebbero essere avviate altre attività commerciali ed anche palazzi, strade e parcheggi. La sezione frentana di Europa Verde si schiera contro la nuova apertura in questa zona della città. «Il risultato di tutta questa operazione – affermano Stefano Luciani e Rita Aruffo – al di là dei marchi commerciali sarà l’ennesima speculazione immobiliare con relativo consumo di suolo, in barba a qualsiasi logica o politica di sostenibilità che a gran voce ci viene richiesta soprattutto dal’Unione Europea. Il consumo di suolo è una delle attività che sta influenzando maggiormente il cambiamento climatico e che sta creando in tutti i contesti urbani delle vere e proprie isole di calore. Inoltre si verificano sempre più spesso, in virtù proprio dei cambiamenti climatici, eventi estremi che si abbattono sulle città».

Nel 2022 in Italia sono stati 310 quelli che hanno provocato 29 morti con un aumento del 55% rispetto all’anno precedente, con costi tra i 150 e i 200 miliardi di euro. Le città avendo impermeabilizzato quasi completamente il proprio suolo vengono danneggiate da alluvioni, allagamenti, danni a persone, a case, a strade, con rischio per la sicurezza dei cittadini e aggravio per le casse dell’amministrazione pubblica. Nel 2018 proprio uno di questi eventi ha creato grandi pericoli e danni a Lanciano, con allagamenti diffusi, come in via per Fossacesia, dove l’Eurospin venne completamente allagato, il centro commerciale “Pianeta” evacuato, diversi sottopassi allagati, con auto intrappolate e danni su tutto il territorio comunale, già interessato in diversi punti dal dissesto idrogeologico. Tutto questo per fortuna non ebbe conseguenze per le persone, si rischio molto però, e ci sono stati danni per oltre 1 milione di euro.
«In questo contesto – si legge ancora nella nota di Europa Verde – parlare di nuovi insediamenti in toni trionfalistici, in maniera superficiale, senza approfondire le ricadute sociali, economiche, ambientali, senza valutare eventuali alternative e mettere sulla bilancia i vantaggi e gli svantaggi di un’azione di questo tipo, ci pare fuori tempo e fuori luogo. A nostro parere non si è tenuto conto di, ricadute commerciali negative, insistendo con grandi attività commerciali in una zona semiperiferica, ricadute sull’ambiente con la realizzare nuovi palazzi strade e parcheggi, e di ulteriori esercizi commerciali in una zona già sovraccarica e tra le più trafficate e inquinate di Lanciano».