Mariana, la vita è impegno sociale: «Nei bambini c’è tutto ciò che i grandi dimenticano»

Mariana Cinalli è assistente educativa domiciliare e in un doposcuola. La vita è una rima è il titolo dei suoi due libri dedicati a grandi e piccini. Svolge anche attività di volontariato nella Ricoclaun Vasto Onlus, l’associazione che ha lo scopo di regalare un sorriso alle persone malate. La sua vita è impegno sociale.

Mariana Cinalli

Mariana, perché, secondo te, la vita è una rima?

«Le filastrocche mi hanno sempre riportato alla mente le conte e le canzoncine per bambini, mi han sempre lasciato per questo un senso di allegria, leggerezza e immagini colorate. Ed è così che io penso sia la vita, la vita è una rima perché è colorata e piena di melodie che solo i bambini però riescono a percepire e vivere appieno».

Com’è nata l’idea?

«L’idea è nata dalla forte esigenza che ho sentito di raccontare in primis ai miei due nipoti e ad altri bambini che la vita è fatta di tante sfaccettature più o meno belle ma che l’aspetto positivo c’è sempre, comunque e nonostante».

Quando e come questo tuo progetto si è realizzato?

«È nato nel 2018, un po’ per gioco e un po’ per una sfida con me stessa. Nel giro di poche settimane sono venute alla luce una dopo l’altra le prime 15 filastrocche, poi pian piano le altre.. finché la penna e l’animo reclamavano, ho proseguito. Trenta era il numero perfetto visto che in quello stesso anno avrei compiuto 30 anni. Poi ho scelto di affidarmi a una casa editrice per autopubblicarmi perché volevo abbreviare i tempi di pubblicazione e stampa e anche perché ero “gelosa” delle mie rime e quindi ho desiderato agire personalmente».

Il secondo volume in cosa si differenzia dal primo?

«Il secondo volume affronta le tematiche opposte a quelle trattate nel primo. Dopo aver dato sfogo ancora una volta a penna e animo mi sono accorta che le filastrocche avevano una lunghezza maggiore, alcune parole erano meno semplici e anche alcuni passaggi agli occhi di un bambino potevano risultare un po’ complessi quindi forse è più adatto agli adulti. Inoltre in questo volume ci sono più filastrocche che mi toccano molto da vicino».

Perché hai scelto di impegnarti nell’associazione Ricoclaun Vasto Onlus?

«Avevo il desiderio di dar aiuto, conforto o supporto attraverso il sorriso, abiti colorati e naso rosso a chi era in ospedale. In quel periodo proprio la Ricoclaun stava organizzando un nuovo corso e così è iniziata la mia esperienza da Sorrisino, il mio personaggio clown. Nelle sue vesti ho riconosciuto la mia vera essenza».

E allora qual è la tua vera essenza?

«Una ragazza che nell’animo forse è ancora bambina, affascinata dal mondo dei più piccini perché in loro c’è tutto quello che i grandi dimenticano. C’è la spensieratezza di vivere attimo per attimo, la speranza che tutto si risolva facilmente e presto. C’è la gioia per le cose semplici e la sensibilità che fa scendere quella lacrima strozzata dai tempi moderni. E poi ancora, i bambini hanno la determinazione nel realizzare ciò che desiderano, compiono piccoli passi che portano a grandi conquiste, per loro le cadute sono motivi per rialzarsi e andare avanti. I bimbi perdonano subito perché non hanno bisogno di scuse eclatanti e non sanno che vuol dire la parola orgoglio. A loro basta prendersi per mano per far pace. Ma ciò che amo di più è il bene che i bambini provano e dimostrano, in loro non c’è nessuna chiusura e nessun limite. I bambini sentono, amano e condividono perché sanno che è bello essere amati, ma ancora di più amare. I miei scritti sono per i bambini e per tutti i grandi che han dimenticato di esserlo stati e per quelli che lo sono ancora nell’animo».

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