«Un’ipoteca di 15 anni sul futuro dei cittadini e sulle generazioni di giovani che vedranno ridotti all’osso tutti i servizi essenziali, con aumenti nei servizi a domanda individuale e con prospettive di sviluppo e di crescita praticamente azzerate». È questo, secondo Vasto in Azione, il futuro che attende la città dopo che la Corte dei conti ha validato il piano riequilibrio finanziario presentato dall’amministrazione comunale.
«Carnevale è terminato e, con esso, la surreale esultanza del sindaco Francesco Menna per un carico di debiti che penderanno sulla testa dei cittadini per i prossimi quindici anni, compromettendo gravemente la gestione di un Comune che già si è dovuto, necessariamente, votare all’austerità”, scrive in una nota il circolo locale del partito di cui è leader Carlo Calenda.
«Il nostro primo cittadino cerca di convincere i vastesi (e di autoconvincersi) che il bilancio del Comune di Vasto gode di buona salute. Peccato che, ciò che conta, non è il parere del sindaco, ma quello della Corte dei conti che, a pag. 42 della sua Deliberazione, ricorda (punto 1.2.) che “la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale è stata introdotta… per gli enti locali per i quali, anche in considerazione delle pronunce delle competenti Sezioni regionali della Corte dei Conti sui bilanci degli enti, sussistano squilibri strutturali in grado di provocare il dissesto finanziario (come è per il Comune di Vasto, che ha chiesto ed ottenuto di accedervi).
Un’ipoteca di 15 anni sul futuro dei cittadini e sulle generazioni di giovani che vedranno ridotti all’osso tutti i servizi essenziali, con aumenti nei servizi a domanda individuale e con prospettive di sviluppo e di crescita praticamente azzerate; il tutto, con le avvertenze finali (pag. 52) della Corte dei conti: “Questa Sezione…..vigilerà sull’esecuzione del Piano, secondo la periodicità semestrale… Il Comune di Vasto dovrà, quindi, rigorosamente attuare la procedura deliberata…”. Un riequilibrio che si alimenterebbe, sempre a detta del primo cittadino, con circa 700.000 euro all’anno di indennizzo delle piattaforme petrolifere. Ebbene, facciamo notare al sindaco che queste (rilevanti) somme ben avrebbero potuto essere destinate a favore della collettività e, invece, dovranno essere dirottate a copertura di meno di due terzi della rata annuale di 1.200.000 euro del piano di riequilibrio, fino al 2036. Infine, consigliamo al nostro sindaco, per il futuro, di non consolarsi con quei pochi Comuni che vivono le stesse difficoltà, ma di volgere lo sguardo verso le tante realtà virtuose dalle quali imparare».