Dalle guerre ai Mondiali e ai successi sportivi azzurri, dalla (poca) cura della città al Jova Beach. È stata presentata ieri, al teatro Madonna dell’Asilo, La Štorie di Carnevale scritta da Fernando D’Annunzio. Il poeta vastese, per il 29° anno consecutivo, ha scritto i versi del canto popolare della tradizione vastese, concentrando nelle 20 strofe i fatti dell’anno appena trascorso.
«È bello che si riscopra e valorizzi questa tradizione – ha detto l’assessore alla cultura Nicola Della Gatta -. Nella tradizione delle nostre comunità la maggior parte dei valori venivano tramandati oralmente, a partire dai grandi poemi dell’antichità. Fernando D’Annunzio ha recuperato una tradizione e la porta avanti dal 1995. È un insieme di due visioni che vogliono indicare e farci riflettere sul tempo trascorso. Da una parte il tempo trascorso per la nostra comunità di Vasto e lui, con ironia, saggezza e capacità, non lascia nulla da parte, anche le strigliate agli amministratori.
Il tempo è la più grande arma che esista, riflettiamo sempre meno rispetto al tempo che passa. Gli insegnamenti di chi ci ha preceduto sono le fondamenta del nostro futuro e, rileggendo le storie di questi quasi trent’anni, ho letto fatti di cui non avevo conoscenza e ti ringrazio perché mantieni vivo questo spaccato della nostra comunità e riflettiamo su ciò che dovrebbe cambiare e non cambia mai. Ma, con luci e ombre, ci mettiamo anche tanta speranza».
Nell’appuntamento di presentazione de La Štorie 2023, D’Annunzio e il giornalista Giuseppe Ritucci hanno riproposto alcune delle tradizioni del Carnevale vastese, soffermandosi poi sul canto carnescialesco nei tempi moderni. Preziosa la figura di Nicola Giangrande, anima della cultura popolare e per tanti anni autore dei testi del canto satirico del Carnevale. Dopo qualche edizione di fine anni ’80 scritta da Ezio Pepe, la tradizione de La Štorie si era interrotta. Nel 1995 fu Carmine D’Ermilio a sollecitare D’Annunzio affinchè si riprendesse il canto. «Ho raccolto il suo invito – ha raccontato D’Annunzio – e, dal 1995, il canto è stato eseguito dal gruppo Quelli della cappa, i cantori del circolo socio-culturale Sant’Antonio abate». Quest’anno il canto scritto da D’Annunzio ha avuto degli interpreti d’eccezione, gli alunni della classe 3ª D della scuola primaria L. Martella di Vasto. «È bello che siano dei giovani studenti a far rivivere questa tradizione», ha detto l’autore vastese. «Ai bambini e ai ragazzi affidiamo le nostre tradizioni perchè possano coltivarle e tramandarle».
Nel testo, come da stile de la Štorie, ci sono le vicende internazionali – come la guerra, il nuovo governo, i Mondiali e i successi azzurri – e quelle locali, dalla punzecchiatura all’amministrazione comunale per una maggior cura della città, al disappunto dei cittadini per il trasferimento del parroco della cattedrale, don Gianfranco Travaglini, fino all’apertura di Amazon e il Jova Beach.
Il 2024 sarà l’anno della 30ª Štorie scritta da D’Annunzio. E l’auspicio, condiviso nel corso della serata al teatro Madonna dell’Asilo, «è di poter riportare il canto nelle piazze e per le strade, in un appuntamento di Carnevale che coinvolga tutta la città, così come accadeva in passato».