Inizierà il 26 maggio il processo ad Angelo Bernardone, l’uomo che ha confessato di aver ucciso sua moglie gettandola da un ponte nel giorno di Santo Stefano del 2021. Il 74enne, difeso dall’avvocato Vincenzo Cocchino, stamani è comparso davanti al gup del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, per l’udienza preliminare.
Era il 26 dicembre di due anni fa, quando l’operaio in pensione, passando con l’auto sul ponte della strada provinciale che collega Casalbordino ad Atessa, aveva gettato nel fiume Osento la moglie settantaduenne, Maria Rita Conese, gravemente malata. L’uomo avrebbe compiuto il gesto al culmine di una discussione. Poi era andato a costituirsi alla Stazione dei carabinieri di Casalbordino. La 72enne era stata ritrovata priva di vita dai soccorritori nell’alveo del corso d’acqua. Bernardone è uscito dal carcere di Teramo il 20 gennaio. Su di lui pendono attualmente due misure cautelari: divieto di dimora in provincia di Chieti e divieto di espatrio.
Nel palazzo di giustizia di Vasto, durante l’udienza di stamani, i quattro figli della coppia si sono costituiti parte civile. Sono rappresentati dall’avvocato Giampaolo Di Marco. Accogliendo la richiesta formulata dalla pm Silvia Di Nunzio, il gup ha decretato il rinvio a giudizio. Respinta la richiesta della difesa, che aveva chiesto il rito abbreviato e una diversa qualificazione del reato. Prima udienza il 26 maggio davanti alla Corte d’assise di Lanciano.