Ritrovarsi 15 anni dopo. Non è il titolo di una canzone, ma il percorso avviato ufficialmente ieri dalle forze di centrosinistra di Cupello che dopo due tornate elettorali da separati intendono arrivare alle Amministrative della primavera del 2024 nel segno dell’unità.
Sala consiliare gremita ieri per la presentazione di Officina Cupello, gruppo formato da Partito Democratico, Insieme per Cupello, Cupello Futura Umanità, Risposta Civica e Sinistra Italiana.
Tra i presenti anche Giuliana Chioli, ex assessore della giunta del sindaco Graziana Di Florio che si è dimessa qualche giorno prima di Natale e che sarà impegnata direttamente nello schieramento.
Dopo la breve introduzione di Simone Cicchini, ad aprire gli interventi è stato Camillo D’Amico. Seduto tra il pubblico, dopo la lunga esperienza politica (durante la quale sono da annoverare le candidature a sindaco nel 2014 e 2019) lascia intendere che farà un passo indietro: «Questo è un cantiere che parte e nel quale sono importantissime le nuove leve che si stanno avvicinando. Anagraficamente sono il più vecchio, ci sto lavorando insieme da fratello maggiore ma questo è il seme del futuro di Cupello», ha detto indicando il tavolo dei relatori composto da Roberta Boschetti, Dario Leone, Graziella Costantini, Michele D’Alberto e Marco Antenucci.
«In questo progetto non ci sono né primi né secondi perché al centro c’è il cittadino. L’unità non basta, serve anche la fiducia, se ci sarà, rappresenterà un momento di svolta per Cupello. Bisogna ricreare un rapporto con gli enti sovracomunali e non delegare più ad altri decisioni su temi che appartengono da sempre a Cupello».
«SQUADRA PER IL NOSTRO PAESE» – A portare l’esperienza dai banchi dell’opposizione è Roberta Boschetti, candidata sindaco di Risposta Civica nel 2019 quando «non condividevamo alcune scelte fatte dagli altri gruppi».
Il suo intervento è centrato soprattutto su questi anni di consigliatura: «Raramente i confronti con la maggioranza sono stati costruttivi. Le commissioni si convocano quando è già tutto deciso e non c’è ascolto. Nell’ultimo consiglio comunale si sono accorti di averci dato documentazione vecchia e ormai sorpassata. Ci hanno ignorato sull’importante tema delle centraline per il controllo della qualità dell’aria a Montalfano. Noi siamo andati avanti e abbiamo ottenuto un incontro, che ci sarà a breve con Arta e Stogit. Tutti i Comuni limitrofi hanno ottenuto fondi dal Pnrr per scuole e strutture sociali, qui invece abbattiamo l’ex scuola primaria a spese della cittadinanza».
«Noi seduti qui non possiamo far nulla da soli, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. O risorgiamo come comunità o affonderemo singolarmente, Officina Cupello è essere squadra per il nostro paese».
«UNA COALIZIONE NUOVA SENZA PADRONI» – L’affondo di Dario Leone è sulla «fine di una lunga ed estenuante fase storica della nostra comunità contraddistinta da un’alternanza fasulla e da un macchinista di un treno che non ha mai cambiato il suo percorso».
Leone ripercorre le ultime vicende politico-amministrative della maggioranza di centrodestra: «È stata mal gestita la vicenda della trasformazione del Civeta facendola finire in un ricorso al Tar. C’è una voragine debitoria di 3 milioni di euro. A queste vicende, si contrappongono da una parte la delibera-bavaglio contro un imprecisato numero di cittadini per reprimere il dissenso (lo si è fatto diventare un fatto pubblico invece di procedere d’ufficio con una querela), dall’altro con la blindatura delle associazioni foraggiate dai finanziamenti a pioggia della Regione».
«Il nostro intento è costruire un programma partecipato e non scritto nel chiuso delle segreterie. Dalla prossima primavera partiranno le consultazioni per capire di cosa c’è più bisogno. Alla morte della politica ne rilanciamo la vita in ogni sua forma. Abbiamo una importante idea di territorio così come concepita dal più grande sindaco, Panfilo Di Silvio. Questa è una coalizione nuova, senza padroni, che dopo 15 anni torna a essere unita».
«OPPOSIZIONE DERISA» – Il tema del mancato ascolto da parte della maggioranza torna nelle parole di Marco Antenucci (consigliere di Insieme per Cupello): «Il nostro compito in consiglio non è facile, l’opposizione è derisa e sminuita. In questi 10 anni si è persa la manutenzione, oggi pari a zero. Da 10 anni si parla di nuovo piano regolatore, se ne sono perse le tracce e intanto sono sfumate opportunità e sogni di cittadini che ne avevano bisogno per investimenti. A eccezione dei validi progetti dell’ingegnere Sammartino (il riferimento è al direttore del Civeta e ai progetti finanziati dal Pnrr), abbiamo perso numerosi finanziamenti».
«In qualche precedente incontro ho avuto la percezione di voglia di cambiamento, oggi è una certezza. Abbiamo fatto i nostri errori e ne abbiamo pagato le conseguenze. Oggi abbiamo bisogno di portare la macchina amministrativa in officina».
«CUPELLO IN MANO A UN’OLIGARCHIA» – In chiusura gli interventi della segretaria del Pd, Graziella Costantini, e del consigliere di Insieme per Cupello, Michele D’Alberto. «Cupello si sta spegnendo in mano a un’oligarchia, non è possibile stare fermi a guardare – ha detto Costantini – Basta subire politiche personalistiche. Dobbiamo scegliere da che parte stare».
«Quando abbiamo incontrato i dirigenti della Stogit – ha aggiunto D’Alberto – abbiamo chiesto perché non avessero concesso contributi per la manutenzione di strade e opere a Montalfano (oltre a quelli per la riapertura della chiesa, ndr). La risposta è stata che in questi anni il Comune ha chiesto contributi solo per le manifestazioni. Ogni luogo merita pari dignità».
A tirare le conclusioni Tullio Cardarella: «Questo è un gruppo che non somma, ma moltiplica le energie. Cupello non ha bisogno di super eroi o presunti tali, ma di donne e uomini sobri, equilibrati, rispettosi di tutti, persone ordinarie perché proprio nell’ordinario si portano innovazioni. Ci sentiamo ripetere da anni che loro studiano e leggono le carte, evidentemente i libri dovrebbero aprirli dal verso giusto. Le contrade sono così abbandonate che qualcuno ha lanciato la proposta di referendum per passare a San Salvo. L’unità è moralmente obbligatoria di fronte a questa amministrazione. Cupello ha una bellissima carrozzeria ma il motore è spento».
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