Tre i nuovi primari in carica in altrettanti reparti dell’ospedale Renzetti di Lanciano a dare una boccata d’ossigeno ad una struttura, negli ultimi anni, troppo in affanno. Vincenzo Casolino in Chirurgia, Enrico Di Girolamo in Cardiologia e Maurizio Maddestra sono i dirigenti medici chiamati a dare nuovo smalto al nosocomio frentano anche grazie ai 2 milioni di investimenti in nuove strumentazioni annunciate dal dirigente Thomas Schael e dall’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì nella visita di ieri a Lanciano.
«La situazione in Chirurgia è nettamente migliorata negli ultimi anni, – commenta Casolino, già responsabile facente funzioni da due anni, prima della nomina ufficiale lo scorso 29 dicembre 2022 -. Abbiamo incrementato le attività del reparto, abbattuto le liste d’attesa e ricreato un clima più disteso e calmo in cui lavoro automatico, fondamentale in questo campo, ormai viene da sé».
E proprio Casolino insieme al suo team è stato protagonista di due interventi importanti: una duodenocefalopancreasectomia ed una ampullectomia con ausilio di specialista di Milano sol qualche giorno fa. «Ci spingiamo sempre più avanti, perché questa è la chirurgia – dice -, mai fermarsi per poter essere punto di riferimento d’eccellenza in tutto il territorio».
Nominato da poco come primario, ma già veterano al Renzetti ed in particolare nel reparto di Neurologia, Maurizio Maddestra, in forze a Lanciano da oltre vent’anni. «La buona sanità non è data da un solo reparto, ma è tutto l’ospedale deve funzionare nel suo insieme perché nessuno può lavorare in modo autarchico – afferma Maddestra -. Con gli altri nuovi primari sembra davvero che l’aria sia cambiata. Ora è importante lavorare bene e farlo in sinergia, per far tornare l’ospedale Renzetti ai fasti che questa città ben conosce». E ricorda i numeri ed il lavoro che svolge il centro per la sclerosi multipla, punto di riferimento regionale insieme a Chieti e L’Aquila, con i suoi oltre 500 pazienti in carico tra cui molti giovani, «un vero orgoglio per noi e per l’ospedale», precisa Maddestra.
È invece primario in Cardiologia da quasi un anno Enrico Di Girolamo che, nonostante le difficoltà di organico, si dice soddisfatto del lavoro nel suo reparto. «Finalmente, dopo un periodo di vacanza di autorità, è tornata un po’ di serenità e si respira aria di collaborazione – spiega Di Girolamo -. Se parliamo di strumentazioni, non ci possiamo lamentare, ma siamo sotto organico di almeno 5 persone. Da qualche giorno è stato esperito un concorso per cardiologi – dice ancora -, ora non ci resta che sperare che, oltre alla volontà dell’azienda di assumere, ci sia anche quella dei giovani medici di iniziare la loro carriera in un ospedale di provincia».