Ennesimo dietrofront e terremoto in casa Lanciano: dopo le recenti debaclè contro Delfino Curi e Ortona e i 12 gol incassati in appena due partite di Eccellenza, mister Stefano Bellè getta la spugna e si dimette: impossibile lavorare con una società dove mancano non solo i giocatori ma anche delle figure cardine e dirigenziali come team manager, accompagnatori e fisioterapisti. La buona volontà e la disponibilità dell’ex giocatore del Pescara non sono purtroppo bastate a raddrizzare il timone di una nave che affonda e che vede all’orizzonte lo spauracchio sempre più concreto della retrocessione in Promozione. Una prospettiva tutt’altro remota che rappresenterebbe l’ennesimo fallimento di una società e di una proprietà che ormai oltre alle già note vicende relative allo stadio Biondi è riuscita a far scendere l’indifferenza sulle sorti della squadra cittadina. Si parla di un ritorno in sella di Giulio Daleno ma anche su questo non ci sono certezze. Fino a qualche mese fa tra i tifosi e gli ultras c’era rabbia per questa situazione a dir poco surreale. Ora non c’è più spazio neanche per quella e forse questa non è più neanche una notizia