Lo ha sostenuto più volte, in questi anni, e anche ieri, nell’incontro di congedo, Bruno Giangiacomo, presidente uscente del tribunale di Vasto, ha ricordato quale dovrebbe essere la strada per continuare ad assicurare un presidio di giustizia nel territorio. «La cosa migliore sarebbe accorpare i tribunali di Vasto e Lanciano», soluzione da più parti indicata per evitare la chiusura di entrambe i palazzi di giustizia con l’accorpamento a Chieti. Si avrebbe «un tribunale più grande, con la possibilità di ripartire i settori, come avviene nella maggioranza dei tribunali italiani», ha sottolineato il neo sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma.

Nei grandi tribunali «c’è chi si occupa del civile, chi si occupa del penale, chi del penale dibattimentale, chi del penale all’ufficio gip-gup». Una organizzazione che, in palazzi di giustizia come Vasto, non è attualmente praticabile. «La promiscuità di funzioni non si riflette bene sotto il profilo della qualità del lavoro, importante quanto la qualità. Non basta solo fare, bisogna cercare di fare bene», ha sottolineato Giangiacomo.
Con il termine dell’incarico di Giangiacomo sarà la dottoressa Anna Rosa Capuozzo ad assumere le funzioni di presidente. «La mia sostituzione non avverrà prima della fine dell’anno – ha detto Giangiacomo, ed è probabile che si sarà un’altra persona che si trasferisce. Questo creerà delle vacanze e delle assenze piuttosto importanti» fino alle nuove immissioni. Nel salutare Vasto ha però la soddisfazione di lasciare «un tribunale che ha una buona condizione del penale, a tutti i livelli, e una situazione accettabile anche nel civile», frutto del «lavoro di tutte le componenti, nessuna esclusa, su cui si fonda l’attività del tribunale».