Vasto Marina, un parcheggio al posto della sottostazione elettrica abbandonata

Dove ci sono ruderi e rovi può sorgere un parcheggio al servizio di Vasto Marina. L’idea riguarda l’area a nord dell’ex stazione ferroviaria di piazza Fiume. Percorrendo da via Donizetti la breve salita che si trova di fianco al vecchio ponte ferroviario, si arriva a quella che fu la sottostazione elettrica. Fabbricati abbandonati con gli ingressi murati per evitare bivacchi notturni e devastazioni. Nel retro un ampio piazzale completamente coperto di rovi.

Vasto Marina: l’area della ex sottostazione elettrica vista dall’alto

Bonificare quella superficie, che è abbandonata ormai dal 2005, e farne un parcheggio collegato a sud con via Donizetti e a nord al vicino svincolo tra la statale 16 e lungomare Cordella. Così si potrebbe decongestionare il centro di Vasto Marina con un’area di sosta per le auto a pochi passi dalla zona del Monumento alla Bagnante, all’ingresso nord della riviera.

L’idea è stata lanciata dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, a Parla Chiaro, il format di attualità, politica e approfondimento di Chiaro Quotidiano. «Come presidente della Provincia, ho chiesto che fosse concepita una legge, per cui ringrazio di cuore la Regione Abruzzo e, in particolare, l’assessore Campitelli, che ci consente oggi di acquisire le vecchie stazioni e i relativi compendi ferroviari. Per Vasto Marina significa che la vecchia stazione ferroviaria potrà avere un bando per una destinazione turistico-ricettiva, ossia si andrà a dialogare per fare un punto ristoro, un b&b, un museo del mare, una sala convegni, tutto ciò che dall’interlocuzione con la città verrà fuori. Significa ricavare – ha spiegato Menna – un parcheggio con ingresso dal lato del Monumento alla Bagnante e uscita sul lato opposto, su via Donizetti in zona farmacia Russi, quindi significa stravolgere il piano traffico di Vasto Marina», in particolare nel centro della riviera, «magari allargando i marciapiedi, in modo da consentire il traffico veicolare, ma anche permettere agli esercizi commerciali di accrescere la capacità di accoglienza con tavolini e sedie».

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