Sono tornate le partitelle, i tiri e le grida dei ragazzi: in poche parole il pallone è tornato ad essere l’agognato protagonista di tanti pomeriggi in compagnia e ad essere l’oggetto del desiderio dei bambini e dei ragazzi del quartiere che ora sul campo della rinnovata struttura comunale del quartiere possono nuovamente emulare le gesta di Messi, Ronaldo e degli “dei” del calcio. Sono infatti ufficialmente terminati i lavori nell’impianto attiguo alla chiesa di San Pietro, uno dei luoghi di maggiore aggregazione giovanile che ricopre un ruolo fondamentale nel quartiere forse più popoloso di Lanciano.
Già lo scorso ottobre il cantiere si avviava alla conclusione con i soli cicli di posa della resina a ritardare inevitabilmente un intervento molto atteso da anni e curato dall’impresa di Raimondo “Remo” Casalanguida che si è occupata di molteplici aspetti relativi non solo alla superficie di gioco ma anche alle porte da calcio, ai gradoni per gli spettatori ed a tutte le recinzioni piccole e grandi che circondano il perimetro del campo ubicato tra la chiesa ed il parchetto dedicato a Baden Powell. Nonostante qualche piccolo ostacolo causato anche dall’approvvigionamento delle materie prime e dai rialzi che stanno riguardando anche l’edilizia, il piccolo impianto sportivo può finalmente mostrarsi nella sua rinnovata veste.
Soddisfatto per la nuova “vita” del campetto è anche il segretario regionale del Partito Democratico Leo Marongiu, nato e cresciuto vicino alla chiesa di San Pietro Apostolo, che da subito ha avuto a cuore le sorti di quello che per lui e tanti giovani del posto, rappresenta anche un pezzo di cuore: «sono molto contento perché tanti ragazzi e tante famiglie hanno apprezzato questa riqualificazione, attesa da tanti anni: abbiamo dato un’importante risposta di recupero di un luogo di aggregazione e ringrazio il consigliere regionale Silvio Paolucci che si è adoperato per trovare il finanziamento di 30 mila euro, rispondendo ad una richiesta esplicita che ho raccolto nel quartiere. Vanno naturalmente ringraziati – prosegue Marongiu – anche Paolo Bomba e l’assessorato ai Lavori Pubblici che hanno preso a cuore questo progetto e l’impresa che ha realizzato i lavori. Spero che un analogo intervento si possa fare con l’attenzione dell’Ater anche sul campetto del quartiere San Giuseppe, un altro luogo dove intere generazioni si sono incontrate e sono cresciute».