Ordigno sotto l’auto, «massimo riserbo per consentire le indagini e tutelare la parte offesa»

Immagini o testimonianze. Sono i due principali sentieri investigativi percorsi nelle indagini per dare un volto e un nome a chi domenica a Vasto ha piazzato un ordigno incendiario sotto un’auto. La macchina era parcheggiata sotto un palazzo di via Conti Ricci, una delle strade più trafficate della città.

L’allarme era stato lanciato dalla proprietaria della vettura. Sul posto si erano portati i vigili del fuoco del Distaccamento di via Madonna dell’Asilo e i poliziotti del Commissariato di via Bachelet, che avevano chiesto l’ausilio del Nucleo artificieri di Pescara. Gli agenti specializzati nel disinnesco avevano usato un robot per disattivare l’ordigno. Gli investigatori non parlano.

Anche l’avvocato Rosario Di Giacomo chiede, «a nome e nell’interesse della parte offesa, che sulla vicenda venga mantenuto il massimo riserbo, onde permettere agli inquirenti di compiere tutte le necessarie attività investigative del caso, anche a tutela dell’incolumità della parte lesa e dei suoi familiari».

«Non possiamo tollerare simili gesti e non importa se essi provengano dalla micro o dalla macro criminalità», commentano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo. «Dobbiamo aver fiducia nelle forze dell’ordine e offrire loro tutti gli strumenti di supporto per svolgere le loro funzioni sul territorio. La difesa del Tribunale, il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, l’istituzione del turno notturno della Polizia Locale e l’implementazione della videosorveglianza, sempre troppo trascurata dall’amministrazione comunale, sono gli strumenti su cui noi amministratori dobbiamo puntare per garantire la sicurezza del territorio e della nostra comunità. Ci auguriamo che le telecamere comunali presenti nella zona ieri funzionassero e che abbiano  individuato i responsabili. A breve porteremo all’attenzione del Consiglio comunale un ordine del giorno sulla sicurezza da approvare all’unanimità perché la sicurezza dei cittadini non ha colore politico e deve essere un imperativo categorico di tutti noi amministratori».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *