Il Sunia e la Confedilizia chiedono al sindaco di Vasto, Francesco Menna, di stracciare l’accordo sugli affitti a canone concordato. L’intesa è nulla, secondo l’organizzazione dei proprietari di casa e il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, perché i loro rappresentanti sono stati esclusi dalla firma del protocollo.
«La settimana scorsa siamo venuti a conoscenza che è stato protocollato presso il Comune di Vasto il nuovo accordo territoriale per i canoni concordati senza la firma delle nostre organizzazioni», scrivono in una nota il segretario del Sunia d’Abruzzo e Molise, Giuseppe Oleandro, e il responsabile della delegazione di Confedilizia, Riccardo Alinovi. «Riteniamo che il comportamento da parte di talune sigle sindacali sia stato scorretto e lesivo nei nostri confronti. Tale atto si configura inoltre come una palese volontà di escluderci nonostante che, fin dai primi incontri, sia l’associazione Confedilizia di Vasto che il sindacato Sunia della Cgil hanno partecipato agli incontri organizzati presso la Casa comunale».
Oleandro e Alinovi, nella lettera indirizzata al sindaco di Vasto, Francesco Menna, affermano che «anche laddove un’associazione non possa essere presente per qualsiasi ragione ad uno dei tre incontri organizzati, non è consentito ad alcuno di escludere chi non ha potuto essere presente ma che comunque non ha mai fatto mancare, anche nella stesura dell’accordo territoriale, il proprio contributo. Teniamo a precisare che sui contenuti dell’accordo vi è stata un ampia e partecipata condivisione. Sarà nostro compito indagare sulle motivazioni che hanno indotto qualcuno a praticare questa conventio ad escludendum nei confronti di sigle sindacali con storia e radici antiche nel territorio nazionale, regionale e comunale.
A lei, in qualità di garante della pluralità della rappresentanza sindacale per la definizione dell’accordo territoriale così come previsto dalla legislazione vigente, nell’invitarla a non dare seguito agli adempimenti previsti per la ratifica dell’accordo depositato poiché da ritenersi nullo in quanto non rappresentativo delle sigle sindacali che hanno partecipato fin dal primo incontro alla stesura del testo, chiediamo una nuova convocazione urgente di tutte le parti interessate per la ratifica ufficiale dell’accordo territoriale presso l’ufficio del sindaco. Per la circostanza – concludono Oleandro e Alinovi – ci permettiamo di segnale che occorre far valere le regole per garantire anche a chi eventualmente non potrà essere presente all’incontro di poter firmare, entro un arco temporale da concordare, anche successivamente presso gli uffici comunali».