L’ultimo viaggio di Pamela: «Tu che sei nata dove c’è sempre il sole continua a splendere sempre»

A salutarla nel giorno in cui parte per l’ultimo viaggio c’è uno striscione che ricorda Fiore di maggio, la canzone di Fabio Concato: «Tu che sei nata dove c’è sempre il sole… continua a splendere per sempre». Ha commosso un’intera città la morte prematura di Pamela Battaglia, una vita spezzata a soli otto anni da un arresto cardiorespiratorio a Capodanno. Così a Vasto un giorno di festa è diventato un giorno di tristezza.

«Non c’è dolore più grande che sopravvivere ai propri figli», dice il parroco di Santa Maria Maggiore, don Domenico Spagnoli. La chiesa più grande della città è troppo piccola per contenere tutti coloro che vogliono salutare Pamela. «Un dolore sperimentato anche dalla Vergine Maria, che ha visto suo figlio morire da innocente in croce. Voglio manifestare, a nome della comunità parrocchiale e di tutta la città, l’affetto alla sua famiglia. Oggi tutti avremmo bisogno di silenzio e di preghiera. Non ci arrendiamo alla logica che tutto finisce così, che tutto finisce con la morte. Dio ha amato Pamela prima di voi, in voi, la ama da sempre».

Pamela Battaglia

«Come comunità – racconta don Domenico – avevamo imparato a conoscere la vostra piccola che, a ottobre, aveva iniziato il catechismo. Non posso dimenticare il sorriso della carissima Pamela mentre preparava la recita natalizia. Ha cantato, con gli altri bambini, Astro del ciel, con parole che oggi sembrano parlare a noi: “Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor”. Oggi noi ci rivolgiamo a lei perché ci ottenga luce nelle menti e pace nei cuori. E poi una poesia che raccontava la Natività, che lei aveva timore di non recitare bene. Parla della luce di Gesù che viene a rompere il buio. Cara Pamela, oggi sappiamo che tu hai già sperimentato quella luce e sei già in Paradiso. Ti chiediamo di essere luce e guida. Porta luce e pace nei cuori di quanti sono affranti».

Una maestra esprime le emozioni di tutti gli insegnanti della scuola Martella: «È un momento tristissimo. Sono qui davanti a te, anche oggi sei al primo banco, ma è il banco del Signore. Mi inchino a te e porto il pensiero di noi maestre che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti. Non abbiamo nulla da insegnarti, oggi. Possiamo solo lasciarti questo saluto di cuore, certe che sarai avvolta nel giardino del Paradiso. Pamela carissima, la prima all’appello, rimarrai sempre con noi. Era bello, a fine giornata, vederti andar via con uno zaino quasi più grande di te, pieno dei tuoi colori. Ti giravi e salutati: “Ciao, maestra!”. Lì, al primo banco, sarai sempre con noi, con i tuoi occhi e curiosi. Per sempre sarai la nostra stella luminosa».

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