La Sapi di San Salvo chiede alla Regione di poter accogliere maggiori tipologie di rifiuti

La Sapi, società dell’imprenditore vastese Giovanni Petroro, ha presentato il progetto di “Variante non sostanziale per l’integrazione dei codici EER pericolosi e non pericolosi”, nello scorso mese di ottobre, per poter accogliere maggiori tipologie di rifiuti nell’impianto di San Salvo.

Nella domanda per la verifica preliminare si legge che «l’inserimento di tali codici non richiede nessuna modifica strutturale o impiantistica della piattaforma, né variazione dei processi di recupero e trattamento o tantomeno variazione degli impatti ambientali già in essere, ferme restando tutte le altre condizioni (caratteristiche delle aree di stoccaggio, potenzialità complessive, operazioni di recupero, capacità istantanee ecc.) già previste nel provvedimento citato». Il provvedimento citato è l’autorizzazione regionale del 12 agosto 2022 che riguardava l’elenco di rifiuti ammissibili.

L’impianto di San Salvo

Tra le carte del progetto è possibile trovare l’elenco dei rifiuti (pericolosi e non pericolosi) per i quali la società chiede l’autorizzazione: scarti inutilizzabili per il consumo e la trasformazione (codici 020203, 020304 e 020704), pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose (080111 e 080312), adesivi e sigillanti di scarto (080410), imballaggi metallici contenenti matrici solide (150111), rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose (160305), rifiuti organici contenenti sostanze pericolose (160601), batterie al piombo (160605), altre batterie e accumulatori (170603 e 200133), altri materiali isolanti vernici, inchiostri, adesivi e resine (200127).

L’impianto di San Salvo

Il comitato Via, nel giudizio dello scorso 23 dicembre, ha sottolineato che la modifica dell’elenco dei rifiuti ammissibili è sostanziale. Tra i pareri citati c’è quello dell’Arta su alcuni di questi rifiuti che hanno «caratteristiche chimico-fisiche non analoghe ai rifiuti già autorizzati».
Quindi, la commissione conclude rilevando che «la modifica è sostanziale ai fini autorizzatori» e che «le modifiche sostanziali di un progetto, opera o di un impianto comportano, per definizione, effetti negativi e significativi sull’ambiente o sulla salute umana». In virtù di tali rilievi, il progetto dovrà affrontare un altro iter, quello della procedura di assoggettabilità a Valutazione d’Impatto Ambientale.

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