Il primo punto fermo è che l’Abruzzo non può perdere quattro tribunali su otto. Il secondo è che, se non si dovesse trovare una soluzione nel giro di pochi mesi, si andrebbe verso un’ulteriore proroga non inferiore ai due anni. Questi sono i primi risultati dell’incontro a Roma tra la delegazione abruzzese e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
I vertici del dicastero di via Arenula hanno riconosciuto che l’Abruzzo è «la regione più flagellata della nuova geografia giudiziaria», spiega Maria Sichetti, presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto. «Ed è proprio per questo che ci sarà un modello Abruzzo, un vero e proprio laboratorio delle soluzioni praticabili, il quale porterebbe la regione a divenire un modello per tutte quelle realtà che nel territorio nazionale presentino analoghe problematiche. A gennaio ci sarà un tavolo tecnico che punterà a superare alcune criticità che l’entrata in vigore della riforma Cartabia ineludibilmente comporterà. Ove i tempi di risoluzione non dovessero essere brevi, sarà prevedibile una proroga di almeno due anni».