Liste d’attesa bloccate e macchinari fermi, il Renzetti tra disservizi e promesse

Torna a denunciare l’impossibilità di prenotare una tac, una risonanza magnetica o una visita cardiologica, dermatologica o gastroenterologica il capogruppo in Regione Abruzzo del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri.

«Sono bloccati da oltre 18 mesi gli screening mammografici e della cervice uterina, fondamentali per la prevenzione delle più diffuse patologie tumorali femminili – incalza -. Gli addetti al CUP, che fino ad un mese fa rispondevano ingenuamente “non abbiamo calendari disponibili”, ora, dopo l’intervento congiunto della politica e della alta direzione aziendale, sono stati costretti a rispondere con un più sfumato “abbiamo un problema tecnico, ritorni tra qualche giorno”. Una situazione che mette gli operatori del centro prenotazioni in seria difficoltà e che sono costretti, con le loro capacità relazionali, a colmare una gestione pessima della Asl e della Regione che di questa ha il controllo». 

Francesco Taglieri

«Dietro a proclami dal tenore “Un ospedale nuovo per Lanciano” e “Lanciano è e resterà un DEA di primo livello”, ripetuti in continuazione da chi governa l’Abruzzo – dice ancora Taglieri -, sembra emergere la realtà di un ospedale volutamente svuotato e depotenziato, in cui non si esegue più quasi nessuna attività oltre il minimo richiesto dalle urgenze. Facile, poi, fare scaricabarile verso i “burocrati cattivi” del tavolo di monitoraggio che dovranno dirci che non possiamo permetterci un DEA di primo livello con reparti in cui non si eroga un numero minimo di prestazioni che ne giustifichi l’esistenza».

E a questi disservizi va ad aggiungersi lo stop della scintigrafia nella Asl Lanciano-Chieti-Vasto.

«Una conferma di quanto sosteniamo ormai da tempo sullo sfacelo che questa Regione, di concerto con la direzione Asl 2, sta facendo del servizio sanitario locale – prosegue il consigliere pentastellato -. Ci sono quattro macchinari a disposizione dell’intera Asl: i due macchinari del SS Annunziata di Chieti sono rotti e al Renzetti di Lanciano ne funziona solo uno dei due a disposizione. Una situazione che ha spinto la direzione Asl a interrompere il servizio per tutti i pazienti della provincia, che si trovano quindi costretti a subire un enorme disagio».

La motivazione? Per Taglieri risiede nei macchinari «obsoleti» che si preferisce non usare. «In tutto questo, purtroppo – conclude -, il conto lo paga il cittadino già in difficoltà per la propria salute, che è costretto a girare l’Italia o a pagare di tasca propria esami diagnostici e visite specialistiche, a volte negli stessi ospedali dove gli viene rifiutata la prestazione pubblica, oppure, ed è la cosa più triste, deve rinunciare a curarsi. E lo paga il personale sanitario, costretto a lavorare senza le giuste strumentazioni, e lasciato in trincea davanti a un’utenza sempre più esasperata dai disservizi, nonostante non sia in alcun modo responsabile di queste situazioni».

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