È stata la sala conferenze del Mu.Ben., Museo della Civiltà Contadina nel castello di Palmoli, ad ospitare la serata dedicata alla poesia con la presentazione del libro di Giusy Carminucci Geografie Emozionali, edito da L’Idea. L’evento è stato promosso dalla consigliera comunale di Palmoli Luana Spalletta e organizzato da Maria Rosaria Pizzarelli, che ha seguito le fasi organizzative dell’incontro e ha dialogato con l’autrice nel corso della serata. Tra le autorità civili presenti il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, il sindaco di Tufillo, Ernano Marcovecchio e il consigliere regionale Manuele Marcovecchio. Ha partecipato, come esperto di letteratura contemporanea, il poeta Mario Antenucci.
La serata è iniziata con un omaggio che la poetessa ha fatto a Palmoli, la lirica inedita Nella valle del Treste, dedicata al paese che la stava ospitando. «La presentazione – si legge nella nota degli organizzatori – prevedeva la proiezione di un prodotto digitale ad opera di Michele D’Attoma. Ha armonizzato la serata anche la contaminazione artistica di due giovani e bravi musicisti: il violinista Daniele Delli Carri e il pianista Luigi Bautto, che si sono inseriti tra una poesia e un pezzo di talk con interpretazioni a due di musiche da film e canzoni popolari. La serata è stata ben articolata tra interventi di presentazione del libro Geografie Emozionali e interventi del pubblico. Sì è venuto a realizzare un significativo tappeto di emozioni all’interno di una rete di un territorio nuovo che a poco a poco sì è delineato tra l’essere e il sentire della scrittrice e il percorso di ascolto del sé, che, attoniti, i presenti hanno avviato, attraversando ponti fatti di slanci emotivi e di nuove mappe mentali. E così , tra una battuta di riflessione o di domanda, posta dalla moderatrice, Maria Rosaria Pizzarelli , un brano eseguito dai giovani musicisti l’immagine di una scultura, proiettata sullo schermo e diverse osservazioni sagaci, ciascuno dei presenti ha fatto un tuffo nel proprio essere in un luogo nuovo della propria identità scegliendo empaticamente, ma liberamente, il proprio territorio emozionale». Molte anche le riflessioni del pubblico. «Leggere le sue poesie è come perdersi nel suo mondo e, nello stesso tempo, attraverso le sue parole, vedere il nostro mondo», ha osservato una delle spettatrici.
A conclusione della serata, la piccola Aurora, in abito folkloristico da pacchianella, ha rivolto alla poetessa Giusy Carminucci i ringraziamenti dell’intera comunità donandole un omaggio floreale.