Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità è andata in scena, all’Auditorium Cerulli – La Casa delle arti di Pescara, l’edizione 2022 della Festa dello Sport Paralimpico organizzata dal Cip Abruzzo. Il comitato regionale, guidato dal presidente Mauro Sciulli, ha chiamato a raccolta atleti, tecnici e dirigenti delle discipline paralimpiche che hanno ottenuto risultati di eccellenza a livello regionale e internazionale.
Dopo i saluti istituzionali la serata è entrata nel vivo con le premiazioni. Anche in questa edizione ci sono stati premi per il movimento paralimpico del Vastese e della Frentania. L’atleta lancianese Ilenia Colanero ha ricevuto il riconoscimento per il record del mondo di apnea in assetto costante Fipsas. Premiata anche la sua società sportiva, l’Apnea Team Abruzzo, guidata dal presidente Pietro Tomeo, per la premiazione dell’attività paralimpica sul territorio.
Un altro riconoscimento è stato assegnato al Tennistavolo Vasto. La società del presidente Stefano Comparelli ha realizzato il progetto nazionale del Cip Lo sport paralimpico va a scuola, promuovendo l’avviamento alla pratica del tennistavolo paralimpico degli alunni diversamente abili dell’Istituto Comprensivo Rossetti. Premiato anche l’Istituto Comprensivo Gabriele Rossetti di Vasto che l’anno scorso, con il sostegno della dirigente scolastica Maria Pia Di Carlo, andata in pensione al termine dell’anno scolastico, ha promosso il progetto. Nei prossimi giorni sarà il delegato provinciale di Chieti del Cip, Marco La Verghetta, a consegnare la targa alla dirigente scolastica Cristina Eusebi.
E, nel chiudere la manifestazione, risuonano le parole del presidente del Cip, Luca Pancalli. «Il Comitato Italiano Paralimpico non è un’organizzazione, è un modo di pensare. Chiunque conosca i nostri atleti poi se ne innamora. È un mondo di storie e di persone che condividono la disabilità, ma anche una grande e profonda certezza: nella vita non conta ciò che non si è e ciò che non si ha, conta ciò che si è e ciò che si è capaci di fare. Non conta ciò che si è perso ma ciò che rimane. Non esistono bisogni speciali ma specifiche necessità».